Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 28 febbraio 2007

Sulla riva di Mario Luzi

Moore
I pontili deserti scavalcano le ondate,anche il lupo di mare si fa cupo.Che fai? Aggiungo olio alla lucerna,tengo desta la stanza in cui mi trovoall'oscuro di te e dei tuoi cari.
La brigata dispersa si raccoglie,si conta dopo queste mareggiate.Tu dove sei? ti spero in qualche porto...L'uomo del faro esce con la barca,scruta, perlustra, va verso l'aperto.Il tempo e il mare hanno di queste pause.

martedì 27 febbraio 2007

Io t'amo per cominciare ad amarti di Pablo Neruda


"Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora."
Pablo Neruda
(dipinto di Goodward)

domenica 25 febbraio 2007

Nuda sei semplice di Pablo Neruda

"Nuda sei semplice come una delle tue mani, liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente hai linee di luna, cammini di mela, nuda sei sottile come il grano nudo."
Pablo Neruda
(il dipinto e' Sin di Von Stuck)

sabato 24 febbraio 2007

Se non avessi tema di spiacerti di Francois Villon

Se non avessi tema di spiacerti,
un dolce bacio, volentieri, un bacio
ti ruberei teneramente e poi
lo serberei al sicuro, nel tesoro
della mia gioia.
Ma che Insidia sia
Fuor di vista e che io possa sanza alcuna
soggezione vederti, o bella che amo
con fedeltà.
Se non avessi tema
di spiacerti, vorrei rubarti un bacio,
teneramente, un dolce bacio.
Mai
me ne confesserei, ma veramente
come larga elemosina e non furto
lo riterrei; perché da parte tua,
lieto, al mio cuore lo presenterei,
se non avessi tema di spiacerti.
François Villon
(il dipinto è di William Paxton/The samovar)

venerdì 23 febbraio 2007

Oh, non arrossire di John Keats

Franz Von Stuck
Oh, non arrossir così, non arrossire!
Penserò, altrimenti, che sei troppo ben informata:
Sorridere, mentre arrossisci, è come dire
Che la verginità se n'è già andata.
C'è un rossore per il non voglio, e un rossore per il non lo fare,
C'è un rossore per l'averlo fatto
E un rossore che viene dal pensare; c'è un rossore senza motivo alcuno
E il rossore di chi sta per cominciare.
Non sospirare così, non sospirare!
Della dolce mela d'Eva sento il sapore:
Con quei fianchi così rilassati, i tuoi spicchi certo li hai già assaggiati,
E combattuto hai, anche, a morsichi d'amore.
Gioca ancora una volta, arriva fino al torsolo sugoso!
Durerà solo il tempo della nostra giovinezza:
E la stagione dolce dei baci
Quando i denti rapaci sono ancora all'altezza.
C'è un sospiro per il sì e uno per il no,
E un sospiro esiste anche per il non lo sopporto:
Come facciamo? Stiamo o andiamo?
Su, mordi la dolce mela, diamoci sotto!

giovedì 22 febbraio 2007

Viviamo mia Lesbia... di Catullo

Sir Lawrence Alma Tadema*Ask me no more
Viviamo, mia Lesbia, e amiamo:tutte le chiacchere dei vecchi brontoloni- lasciale perdere, non valgono una lira.
Tramonta il sole e poi ritorna: per noi, quando la breve luce è tramontata,solo rimane il sonno di una notte senza fine.
Dammi mille baci, e ancora cento, poi altri mille, e altri cento ancora, e mille e cento e non fermarti mai.
Poi, quando ne avremo a migliaia, li confonderemo, per non sapere- perché nessuno sappia il mucchio di quei baci, e non ci dia il malocchio.

mercoledì 21 febbraio 2007

Quale vita..di Mimnermo

Quale vita, quale gioia senza Afrodite dorata?
Meglio per me morire prima che più non m’importi
Di amori segreti, del letto, dei suoi dolci doni,
che effimeri fiori di giovinezza
son per uomini e donne
Quando giunse la dolorosa vecchiaia
che simili rende il bello e il brutto,
cupi pensieri inquietano sempre la mente,
e più non si gode la luce del sole,
ma odiosi si diventa ai fanciulli
è indifferenti alle donne.
Così dura dio volle la vecchiaia!
Mimnero
(Francesco Ballesio/Toilette)

martedì 20 febbraio 2007

Abbiamo perso anche questo crepuscolo.....di Pablo neruda

Abbiamo perso anche questo crepuscolo. Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.
Ho visto dalla mia finestra la festa del tramonto sui monti lontani.
A volte, come una moneta mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.
Io ti ricordavo con l'anima oppressa da quella tristezza che tu mi conosci.
Dove eri allora? Tra quali genti? Dicendo quali parole? Perché mi investirà tutto l'amore di colpo quando mi sento triste e ti sento lontana?
È caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo e come cane ferito il mantello mi si è accucciato tra i piedi.
Sempre, sempre ti allontani la sera e vai dove il crepuscolo corre cancellando statue
Pablo Neruda
(La Musa di Aman)

lunedì 19 febbraio 2007

Ubriaco di trementina.....di Pablo neruda

Ubriaco di trementina e di lunghi baci, guido il veliero delle rose,
estivo, che volge verso la morte del giorno sottile, posato sulla solida frenesia marina.
Pallido e ormeggiato alla mia acqua famelica incrocio nell'acre odore del clima aperto, ancora vestito di grigio e di suoni amari, e di un cimiero triste di spuma abbandonata.
Vado, duro di passioni, in sella all'unica mia onda, lunare, solare, ardente e freddo, repentino, addormentato nella gola di felici isole bianche e dolci come freschi fianchi.
Trema nella notte umida il mio abito di baci follemente carico di impulsi elettrici, diviso in modo eroico tra i miei sogni e le rose inebrianti che con me si cimentano.
Controcorrente, in mezzo a onde esterne, il tuo corpo parallelo si ferma tra le mie braccia come un pesce per sempre incollato alla mia anima, rapido e lento nell'energia subceleste.
(dipinto di William Paxton/Pretty girl on Ilderness/1926)

domenica 18 febbraio 2007

Ape bianca ebbra di miele.....di Pablo neruda

Ape bianca, ebbra di miele, ronzi nella mia anima e ti torci in lente spirali di fumo.
Sono il disperato, la parola senza eco, quello che ha perduto tutto, quello che tutto aveva.
Mio ultimo ormeggio, in te cigola la mia ultima ansia.
Nella mia terra deserta sei l'ultima rosa.
Ah silenziosa!
Chiudi i tuoi occhi profondi.
Lì aleggia la notte.
Ah denuda il tuo corpo di statua timorosa.
Hai occhi profondi dove batte le ali la notte.
Fresche braccia di fiore e grembo di rosa.
I tuoi seni sembrano conchiglie bianche.
Si è addormentata sul tuo ventre una farfalla d'ombra.
Ah silenziosa!
Ecco qui la solitudine del luogo ove non sei.
Piove.
Il vento del mare caccia gabbiani erranti.
L'acqua cammina scalza per le strade bagnate.
Da quell'albero si lamentano, come malati, le foglie.
Ape bianca, assente, ancora ronzi nella mia anima.
Rivivi nel tempo, snella e silenziosa.
Ah silenziosa!
(Abbey-The Queen in Hamlet)

Chino sulle sere.....di Pablo Neruda

Chino sulle sere, lancio le mie reti tristi nei tuoi occhi oceanici.
Lì si tende e arde nella pira più alta la mia solitudine che annaspa come un naufrago.
Lancio rossi segnali oltre i tuoi occhi assenti che ondeggiano come il mare sulla sponda di un faro. Sorvegli solo le tenebre, femmina distante e mia, dal tuo sguardo talora emerge la costa dello spavento.
Chino sulle sere, getto le mie reti tristi in quel mare che scuote i tuoi occhi oceanici.
Gli uccelli notturni beccano le prime stelle che splendono come la mia anima quando ti amo.
La notte galoppa sulla sua cavalla ombrosa sparpagliando spighe azzurre sul campo.
(dipinto di Goodward)

sabato 17 febbraio 2007

Ricordo com'eri....di Pablo Neruda

Ricordo com'eri l'autunno scorso.
Eri il basco grigio e il cuore quieto.
Nei tuoi occhi lottavano i bagliori del crepuscolo.
E le foglie cadevano sull'acqua della tua anima.
Aggrappata alle mie braccia come un rampicante, le foglie raccoglievano la tua voce lenta e calma.
Falò di stupore in cui la mia sete bruciava.
Dolce giacinto azzurro curvato sulla mia anima.
Sento vagare il tuo sguardo e l'autunno è lontano:
basco grigio, voce d'uccello e cuore famigliare dove migravano i miei desideri profondi e cadevano i miei baci allegri come braci.
Cielo dalla nave.
Campo dai colli.
Il tuo ricordo è di luce, di fumo e di stagno quieto!
Oltre i tuoi occhi ardevano i tramonti.
Foglie secche d'autunno giravano nella tua anima.
(Beraud/La Pierrette)

venerdì 16 febbraio 2007

Pianto antico di Giosuè Carducci

Aristides (Drapery and pottery)
L'albero a cui tendevi
La pargoletta mano,
Il verde melograno
Da' bei vermigli fior,
Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l'inutil vita
Estremo unico fior,
Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol più ti rallegra
Né ti risveglia amor.

giovedì 15 febbraio 2007

Perchè tu possa ascoltarmi.....di Pablo neruda


Perché tu possa ascoltarmi le mie parole si fanno sottili, a volte, come impronte di gabbiani sulla spiaggia.
Collana, sonaglio ebbro
Per le tue mani dolci come l'uva.
E le vedo ormai lontane le mie parole.
Più che mie sono tue.
Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.
Così si aggrappano alle pareti umide.
È tua la colpa di questo gioco cruento.
Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.
Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi, e più di te sono abituate alla mia tristezza.
Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti
Perché tu le ascolti come voglio essere ascoltato.
Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle.
Tempeste di sogni possono talora abbatterle.
Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
Amami, compagna.
Non mi lasciare.
Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.
Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
Tutto ti prendi tu, tutto.
E io le intreccio tutte in una collana infinita per le tue mani bianche, dolci come l'uva.
Neruda
(il dipinto e' di Goodward)

mercoledì 14 febbraio 2007

La mattina è gonfia di tempesta....Pablo Neruda

La mattina è gonfia di tempesta nel cuore dell'estate.
Come bianchi fazzoletti d'addio viaggiano le nubi, il vento le scuote con le sue mani peregrine.
Cuore infinito del vento che palpita sul nostro silenzio innamorato.
E ronza tra gli alberi, orchestrale e divino, come una lingua piena di guerre e di canti.
Vento che rapina fulmineo le foglie secche e devia le frecce palpitanti degli uccelli.
Vento che le travolge in onda senza spuma e sostanza senza peso, e fuochi inclinati.
Si rompe e sommerge il suo volume di baci combattuto sulla porta del vento dell'estate.
dipinto di (Modi')

martedì 13 febbraio 2007

Ah immensità di pini.....di Pablo Neruda

Ah immensità di pini, rumore d'onde che s'infrangono,
gioco lento di luci, campana solitaria, crepuscolo che cala sui tuoi occhi,
bambolina, conchiglia terrestre, in te la terra canta!
Cantano in te i fiumi e la mia anima li insegue come tu vuoi e laddove a te piace.
Indicami la strada sul tuo arco di speranza e libererò delirante il mio stormo di frecce.
Sto vedendo intorno a me le tua cinture di nebbia e il tuo silenzio incalza le mie ore braccate,
ed è in te, nelle tue braccia di pietra trasparente, che ancorano i miei baci e la mia umida ansia si annida.
Ah la tua voce misteriosa che l'amore colora e piega nel tramonto che risuona e muore!
Così nelle ore profonde sui campi ho visto piegarsi le spighe nella bocca del vento
(dipinto di Fuchs)

lunedì 12 febbraio 2007

Nella sua fiamma mortale di Pablo Neruda

Nella sua fiamma mortale la luce ti avvolge.
Assorta, pallida, dolente, adagiata così contro le antiche spirali del crepuscolo che intorno a te gira.
Muta, amica mia, sola nella solitudine di quest'ora di morte e piena delle tante vite del fuoco, erede pura del giorno distrutto.
Dal sole cade un grappolo sul tuo vestito scuro.
Le grandi radici della notte crescono improvvise dalla tua anima, e riaffiorano in superficie le cose in te celate, così che un popolo pallido e azzurro da te appena generato si nutre.
Oh solenne e feconda e magnetica schiava del cerchio che in nero e oro succede: fiera, cerca e trova una creazione tanto viva che i suoi fiori soccombono, e di tristezza è piena
(Modi'-Madame Reynourd)

domenica 11 febbraio 2007

Corpo di donna di Pablo Neruda

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche, assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava e fa scaturire i figlio dal fondo della terra.
Fui solo come un tunnel.
Da me fuggivano gli uccelli e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma, come una freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.
Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza! Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!
Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane, e la fatica rimane, e il dolore infinito.
il dipinto è di Berthe Morisot

sabato 10 febbraio 2007

S. Martino del Carso di Giuseppe Ungaretti

San Martino del Carso
Valloncello dell'Albero Isolato il 27 agosto 1916
Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
E' il mio cuore
il paese più straziato
Giuseppe Ungaretti
dipinto di G. Richter

venerdì 9 febbraio 2007

Io vorrei essere il rosa e l'argento di Amy Lowell

Liston Shaw*La donna, l'uomo, il serpente
...Io vorrei essere il rosa e l'argento nel correre lungo i sentieri,
ed Egli mi inseguirebbe inciampando,turbato dal mio riso.
Vedrei il sole balenare nell'elsa della sua spada e nelle fibbie delle sue scarpe.
Mi piacerebbe condurlo in un labirinto lungo i sentieri modellati,
uno splendente e ridente labirinto per il mio innamorato dai pesanti stivali.
Fino a che non mi afferrasse nell'ombra; e i bottoni del suo giustacuore premerebbero nell'abbraccio il mio corpo, che dolora, che si scioglie, che non ha paura....

(Trad. Gabriele Baldini)

giovedì 8 febbraio 2007

Senza titolo di Wolfgang Goethe

Amedeo Modigliani
Io penso a te quando dal seno del mare il sole sorge e i suoi raggi dardeggia;
io penso a te quando al chiarore lunare l'onda serena biancheggia.
Io penso a te quando sale la polvere lungo il lontano sentiero,
e nella notte oscura,
quando al passeggero sul ponte il cuore balza di paura.

mercoledì 7 febbraio 2007

Ahi, non s'infranga di Pablo Neruda

"Ahi non s'infranga la tua figura nell'arena,
ahi, non volino le tue palpebre nell'assenza:
non andartene per un minuto, adorata,
perche' in quel minuto sarai andata si lungi che attraversero' tutta la terra
interrogando se tornerai o se mi lascerai morire."
Pablo Neruda
(Mrs.Reeves di Dali')

martedì 6 febbraio 2007

Venere danzatrice di Ugo Foscolo

Gustav Klimt*The dancer
Venere danzatrice
Torna deh! torna al suon, donna dell'arpa;
Guarda la tua bella compagna; e viene
Ultima al rito a tesser danze all'ara. 

(Le Grazie)
Oggi congiunzione di due anniversari di nascita e morte :Ugo Foscolo e Gustav Klimt.

Il mio cuore di Sergio Corazzini

Steck*Ophelia
Il mio cuore è una rossa
macchia di sangue dove
io bagno senza possa
la penna, a dolci prove
eternamente mossa.
E la penna si muove
e la carta s'arrossa
sempre a passioni nove.
Giorno verrà: lo so
che questo sangue ardente
a un tratto mancherà,
che la mia penna avrà
uno schianto stridente...
... e allora morirò.

lunedì 5 febbraio 2007

Come ti amo? di Elizabeth Barrett Browning

Mariani
Come ti amo ?Come ti amo? - Come ti amo?
Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità, di altura e di estensione che l’anima mia può raggiungere, quando al di là del corporeo tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane, alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia;
Ti amo con la stessa purezza con cui essi rifuggono dalla lode;
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze e quella che fanciulla mettevo nella fede;
Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito coi miei santi perduti, - ti amo col respiro, i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! - e, se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte.

domenica 4 febbraio 2007

Ricordati Barbara di Jacques Prevert

Malevich/1930 Ricordati Barbara
Pioveva senza tregua quel giorno su Brest
E tu camminavi sorridente
Raggiante rapita grondante, sotto la pioggia
Ricordati Barbara
Pioveva senza tregua su Brest
E t'ho incontrata in rue de Siam
E tu sorridevi, e sorridevo anche io
Ricordati Barbara
Tu che io non conoscevo
Tu che non mi conoscevi
Ricordati, ricordati comunque di quel giorno
Non dimenticare
Un uomo si riparava sotto un portico
E ha gridato il tuo nome Barbara
E tu sei corsa incontro a lui sotto la pioggia
Grondante rapita raggiante
Gettandoti tra le sue braccia
Ricordati di questo Barbara
E non volermene se ti do del tu
Io do del tu a tutti quelli che amo
Anche se non li ho visti che una sola volta
Io do del tu a tutti quelli che si amano
Anche se non li conosco
Ricordati Barbara, non dimenticare
Questa pioggia buona e felice
Sul tuo viso felice
Su questa città felice
Questa pioggia sul mare, sull'arsenale
Sul battello d' Ouessant
Oh Barbara, che cazzata la guerra
E cosa sei diventata adesso
Sotto questa pioggia di ferro
Di fuoco acciaio e sangue
E lui che ti stringeva fra le braccia
Amorosamente
È forse morto disperso o invece vive ancora
Oh Barbara
Piove senza tregua su Brest
Come pioveva prima
Ma non è più cosi e tutto si è guastato
È una pioggia di morte desolata e crudele
Non è nemmeno più bufera
Di ferro acciaio sangue
Ma solamente nuvole
Che schiattano come cani
Come cani che spariscono
Seguendo la corrente su Brest
E scappano lontano a imputridire
Lontano lontano da Brest
Dove non c'è più niente

sabato 3 febbraio 2007

Cade la neve di Ada Negri

CADE LA NEVE
Sui campi e su le strade, silenziosa e lieve, volteggiando, la neve cade.
Danza la falda bianca ne l'ampio ciel scherzosa, poi sul terren si posa,stanca.
In mille immote forme, sui tetti e sui camini, sui cippi e sui giardini, dorme.
Tutto d'intorno è pace;chiuso in oblìo profondo, indifferente il mondo tace.

Il dipinto è di L.L. Duhrmer

venerdì 2 febbraio 2007

Il vero amore non lascia tracce di Leonard Cohen

Amedeo Modigliani
Come la bruma non lascia sfregi
Sul verde cupo della collina
Così il mio corpo non lascia sfregi
Su di te e non lo farà mai
Oltre le finestre nel buio
I bambini vengono, i bambini vanno
Come frecce senza bersaglio
Come manette fatte di neve
Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
Si perde nei nostri abbracci
Come stelle contro il sole
Come una foglia cadente può restare
Un momento nell'aria
Così come la tua testa sul mio petto
Così la mia mano sui tuoi capelli
E molte notti resistono
Senza una luna, senza una stella
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano.

giovedì 1 febbraio 2007

Guerre di baci di Giambattista Marino

J.S.Sargent (Countess of Rocksavage)
Feritevi, ferite,viperette mordaci dolci guerriere ardite
del Diletto e d'Amor, bocche sagaci!
Saettatevi pur, vibrate ardenti l'armi vostre pungenti!
Ma le morti sien vite, ma le guerre sien paci, sien saette le lingue e piaghe i baci.