Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 3 febbraio 2011

Louise Smith di Edgar Lee Masters

Santiago Rusinol Prats/Senorita NantasHerbert ruppe il nostro fidanzamento di otto anni
quando Annabella ritornò al villaggio
dal collegio, ahimè!
Se avessi rispettato il mio amore,
forse sarebbe diventato un bel dolore —
chi sa? — riempiendomi la vita di profumo.
Ma io lo torturai, lo avvelenai,
lo accecai, ed esso si mutò in odio —
edera mortale invece che clematide.
E l’anima cadde dal suo sostegno,
i suoi viticci s’intricarono in rovina.
Non lasciate la volontà farvi da giardiniere nell’anima,
a meno che siate sicuri
ch’essa è più saggia dell’anima vostra.
(Trad. Fernanda Pivano)

3 commenti:

Rose ha detto...

Non so. L'anima è anima anche quando odiamo: non credo che sia stata la volontà - sia pure cattiva e tenace - a cambiarne la qualità.
Odio e amore sono complementari.

Francesca Vicedomini ha detto...

Davvero odio e amore sono figli della stessa madre. Ne ho avuto riscontro molte volte.
Oggi un'altra splendida fredda giornata, finchè dura ce la godiamo, buon inizio di w.e.

Rose ha detto...

Bella Veronica, ti ringrazio della precisazione, che mi dà modo di capire meglio il tuo commento(sul quale sono in pieno accordo: la ragione fine a se stessa per me è improduttiva; se poi prevale sulle esigenze dell'anima... ohimé!) ma nel mio mi riferivo alla poesia: volevo dire che anche la volontà di odio di Louise è stata dettata dalla sua anima, che in quel momento aveva bisogno di coltivare erbe amare più che dolci frutti, in una sorta di autopurificazione da un sentimento non più corrisposto, e quindi doloroso da sopportare.

Buona giornata a te, al tuo cagnolone, a Francesca, naturalmente, e ai passeggeri del blog.