Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 31 dicembre 2011

L'attimo fuggente di Andrea Zanzotto

Joseph Christian Leyendecker*31 dicembre 1932
"Le front comme un drapeau perdu"
Ancora qui. Lo riconosco. In orbite
di coazione. Gli altri nell'incorposa
increante libertà. Dal monte
che con troppo alte selve m'affronta
tento vedere e vedermi,
mentre allegria irrita di lumi
san Silvestro, sparge laggiù la notte
di ghiotti muschi, di ghiotte correntie.
E. E, puro vento, sola neve, ch'io toccherò tra poco.
Ditemi che ci siete, tendetevi a sorreggermi.
In voi fui, sono, mi avete atteso,
non mai dubbio v'ha offesi.
Sarai, anima e neve,
tu: colei che non sa
oltre l'immacolato tacere.
Ravvia la mia dispersa fronte. Sollevami. E.
E' questo il sospiro che discrimina
che culmina, "l'attimo fuggente".
E' questo il crisma nel cui odore io dico:
sì, mi hai raccolto
su da me stesso e con te entro
nella fonte dell'anno.
(IX Egloghe)

2 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

Buon ultimo giorno del 2011. Io passerò la mezzanotte controllando i rifugi dei gatti, appena tornata dalla spedizione, vi farò gli auguri...

Rose ha detto...

Buon San Silvestro a te e ai tuoi cari, Francesca, sempre comprendendo tutte le bestioline.

A domani per gli auguri e grazie per questo soffio dell'anima di Andrea Zanzotto.