Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 30 giugno 2013

Canto del mare di Rainer Maria Rilke

Elihu Vedder*The fates gathering in the stars*
(Capri, Piccola Marina)

Soffio antichissimo del mare,
vento del mare a notte:
   a nessuno tu vieni;
per chi vegli
resisterti
è una prova:
   soffio antichissimo del mare
che spiri
quasi solo per rocce primordiali,
nient’altro che spazio
trascinando con te da lontano...

Oh, come ti sente una 
pianta di fico gravida di gemme
alta nella luna.
*********
A Margherita, che sta volando tra le sue amate stelle!

sabato 29 giugno 2013

Peso e Risvegli di Giuseppe Ungaretti

Thomas Dewing*1916

PESO
Mariano il 29 giugno 1916

Quel contadino
si affida alla medaglia
di Sant'Antonio
e va leggero

Ma ben sola e ben nuda
senza miraggio
porto la mia anima
**************
RISVEGLI
Mariano il 29 giugno 1916

Ogni mio momento
io l'ho vissuto 
un'altra volta 
in un'epoca fonda 
fuori di me 

Sono lontano colla mia memoria 
dietro a quelle vite perse 
Mi desto in un bagno 
di care cose consuete 
sorpreso 
e raddolcito 
Rincorro le nuvole 
che si sciolgono dolcemente 
cogli occhi attenti 
e mi rammento 
di qualche amico 
morto 

Ma Dio cos'è? 

E la creatura 
atterrita 
sbarra gli occhi 
e accoglie 
gocciole di stelle 
e la pianura muta 

E si sente 
riavere 
********
L'ALLEGRIA-Il Porto Sepolto

venerdì 28 giugno 2013

Notte renana di Guillaume Apollinaire

Svetlana Valueva*Paradise
M'empie il bicchiere un vino che ha tremori di fiamma
Udite la canzone lenta d'un battelliere
Dice di sette donne viste sotto la luna
Torcersi i capelli verdi e lunghi fino ai piedi

Alzatevi e in girotondo cantate più forte
Ch'io più non senta il canto di quel battelliere
E mettetemi accanto tutte le ragazze bionde
Col loro sguardo fisso le loro trecce ritorte

Il Reno s'ubriaca il Reno specchio alle vigne
Vi cadono a riflettervisi tremando gli ori notturni
La voce canta sempre da rantolomorirne
Le fate in verdi chiome che incantano l'estate


Il bicchiere ha lo schianto d'un romper di risate

************
Nuit rhénane

Mon verre est plein d'un vin trembleur comme une flamme
Écoutez la chanson lente d'un batelier
Qui raconte avoir vu sous la lune sept femmes
Tordre leurs cheveux verts et longs jusqu'à leurs pieds

Debout chantez plus haut en dansant une ronde
Que je n'entende plus le chant du batelier
Et mettez près de moi toutes les filles blondes
Au regard immobile aux nattes repliées

Le Rhin le Rhin est ivre où les vignes se mirent
Tout l'or des nuits tombe en tremblant s'y refléter
La voix chante toujours à en râle-mourir
Ces fées aux cheveux verts qui incantent l'été

Mon verre s'est brisé comme un éclat de rire

giovedì 27 giugno 2013

Così si comincia di Boris Pasternak

Gwozdecki*Kiki de Montparnasse*1920
Così si comincia. Verso i due anni
ci si strappa alla balia per le tenebre delle melodie,
si cinguetta, si fischia, le parole
compaiono verso il terzo anno.

Così si comincia a capire.
E nel fragore di una turbìna in moto
ti sembra che tua madre non sia tua madre,
che tu non sia tu, la casa un paese straniero

Che può fare la terribile bellezza,
seduta su una panca di serenella,
se non realmente rubare bambini?
Così hanno origine i sospetti.

Così maturano le paure. Come potrà consentire
a una stella di superare il suo limite
lui che è un Faust, lui che è fantasioso?
Così cominciano gli zingari.

Così si schiudono librandosi in aria
sopra le siepi, dove dovrebbero stare le case,
mari improvvisi come un sospiro.
Così cominceranno i giambi.

Così le notti estive, cadute bocconi
fra le avene supplicando: avvèrati,
minacciano l’aurora con la tua pupilla.
Così si attacca lite con il sole:

Così si comincia a vivere di versi.
1921

mercoledì 26 giugno 2013

Al sole di Ingeborg Bachmann

Robert McGinnis
Più bello della nobile luna e della sua luce gentile,
Più bello delle stelle, gloriose insegne della notte,
Molto più bello di una cometa al suo ardente apparire,
E chiamato a gesta assai più belle d’ogni altro astro,
Ché a lui ogni giorno la tua e la mia vita si deve, è il sole.

Bel sole, che sorge memore della sua opera
E la compie, in estate bellissimo, quando il giorno
Svapora sulla costa e le flaccide vele riflesse
Scorrono sui tuoi occhi, finché stanca le tronchi.

Senza il sole riprende il velo anche l’arte,
Più non mi appari, e il mare e la sabbia
Frustati da ombre fuggono sotto la palpebra.

Bella luce, che ci riscalda, preserva e meravigliosa provvede
Che io veda ancora e che ancora ti veda!
Nulla di più bello sotto il sole che stare sotto il sole…

Nulla di più bello che guardare il bastone nell’acqua 
e l’uccello nel cielo
Ponderare il suo volo, e in basso i pesci nel banco,

Colorati, formati, giunti al mondo con un messaggio di luce,
E guardarsi d’intorno, il quadrato di un campo, i mille 
angoli del mio paese
E il vestito che indossi. E il tuo vestito azzurro a campana!

Azzurro stupendo, in cui i pavoni passeggiano e s’inchinano,
Azzurro di lontananze, di zone felici, con i climi per il mio sentire,
Azzurro caso all’orizzonte! E i miei occhi entusiasti
Si dilatano ancora, sfavillano e ardono sino allo spasimo.

Bel sole, a cui anche la polvere rende il tributo più alto,
E dunque non per la luna e le stelle e non 
Per le comete millantate dalla luna, che tenta di beffarmi,
Ma per te, e presto infinitamente, e come per null’altro
Piangerò nel lamento la rovina dei miei occhi ineluttabile.

* Invocazione all’Orsa Maggiore*
***********
An die Sonne 

Schöner als der beachtliche Mond und sein geadeltes Licht,
Schöner als die Sterne, die berühmten Orden der Nacht,
Viel schöner als der feurige Auftritt eines Kometen
Und zu weit Schönrem berufen als jedes andre Gestirn,
Weil dein und mein Leben jeden Tag an ihr hängt, ist die Sonne.

Schöne Sonne, die aufgeht, ihr Werk nicht vergessen hat
Und beendet, am schönsten im Sommer; wenn ein Tag
An den Küsten verdampft und ohne Kraft gespiegelt die Segel
Über dein Aug ziehn, bis du müde wirst und das letzte verkürzt.

Ohne die Sonne nimmt auch die Kunst wieder den Schleier,
Du erscheinst mir nicht mehr, und die See und der Sand,
Von Schatten gepeitscht, fliehen unter mein Lid.

Schönes Licht, das uns warm hält, bewahrt und wunderbar sorgt,
Daß ich wieder sehe und daß ich dich wiederseh!

Nichts Schönres unter der Sonne als unter der Sonne zu sein...

Nichts Schönres als den Stab im Wasser zu sehn und den Vogel oben,
Der seinen Flug überlegt, und unten die Fische im Schwarm,

Gefärbt, geformt, in die Welt gekommen mit einer Sendung von Licht,
Und den Umkreis zu sehn, das Geviert eines Felds,
[das Tausendeck meines Lands
Und das Kleid, das du angetan hast. Und dein Kleid, glockig und blau!

Schönes Blau, in dem die Pfauen spazieren und sich verneigen,
Blau der Fernen, der Zonen des Glücks mit den Wettern für mein [Gefühl,
Blauer Zufall am Horizont! Und meine begeisterten Augen
Weiten sich wieder und blinken und brennen sich wund.

Schöne Sonne, der vom Staub noch die größte Bewundrung gebührt,
Drum werde ich nicht wegen dem Mond und den Sternen und nicht,
Weil die Nacht mit Kometen prahlt und in mir einen Narren sucht,
Sondern deinetwegen und bald endlos und wie um nichts sonst
Klage führen über den unabwendbaren Verlust meiner Augen.

martedì 25 giugno 2013

Estate di Esiodo

John William Godward*The sweet siesta of a summer day
Quando il cardo è in fiore, e la monotona cicala
persa nel fogliame spande il suo poema scabro,
denso, dalle ali, nei giorni dell'estate sonnolenta,
allora le capre sono in carne ed è perfetto il vino,
sensualissime le donne, i maschi senza forza
perchè la canicola ti secca muscoli e cervello,
la pelle inaridita dalla vampa. Che bellezza, allora,
l'ombra di una grotta, vino delle isole,
una focaccia con la panna, latte di libera capretta,
carne nostrana di vitella non coperta,
d'agnello appena nato, e bere vino acceso luccicante,
seduti in ombra, il cuore soddisfatto del mangiare,
la faccia esposta al venticello vivo.
E bere da una fonte chiara, azzurra, sempre fresca
tre porzioni d'acqua, la quarta di vinello!
*****
Opere e giorni, vv. 582-596

lunedì 24 giugno 2013

Parole superflue di Maria Mercedes Carranza

Diane Edison*Carol May*1996
A tradimento ho deciso oggi,
martedì 24 giugno,
di assassinare alcune parole
Amicizia è condannata
al rogo, per eresia;
la forca spetta
ad Amore perché illeggibile;
non sarebbe male il vile randello,
per apostasia, per Solidarietà;
la ghigliottina come un lampo,
deve fulminare Fratellanza;
Libertà morirà
lentamente e con dolore;
la tortura è il suo destino;
Uguaglianza merita la forca
per essersi prostituita
nel peggior bordello;
Speranza è già morta;
Fede soffrirà la camera a gas;
il supplizio di Tantalo, perché disumana,
se lo prende la parola Dio.
Fucilerò senza pietà Civiltà
per la sua barbarie;
berrà la cicuta Felicità.
Resta la parola Io. Per essa,
per la tristezza, per la sua atroce solitudine,
decreto la peggiore delle pene:
vivrà con me fino
alla fine.
******
Sobran las palabras
Por traidoras decidí hoy,
martes 24 de junio,
asesinar algunas palabras.
Amistad queda condenada
a la hoguera, por hereje;
la horca conviene
a Amor por ilegible;
no estaría mal el garrote vil,
por apóstata, para Solidaridad;
la guillotina como el rayo,
debe fulminar a Fraternidad;
Libertad morirá
lentamente y con dolor;
la tortura es su destino;
Igualdad merece la horca
por ser prostituta
del peor burdel;
Esperanza ha muerto ya;
Fe padecerá la cámara de gas;
el suplicio de Tántalo, por inhumana,
se lo dejo a la palabra Dios.
Fusilaré sin piedad a Civilización
por su barbarie;
cicuta beberá Felicidad.
Queda la palabra Yo. Para esa,
por triste, por su atroz soledad,
decreto la peor de las penas:
vivirá conmigo hasta
el final.

domenica 23 giugno 2013

San Giovambattista di Giorgio Caproni

Henry Camille Danger*Les lucioles
Tersa per chiari fuochi
festosi, la notte odora
acre, di sugheri arsi
e di fumo.


Intorno a un falò d'estate
imita selvagge grida.
uno stuolo di bimbi.
S'illuminano come esclamate,
ad ogni scoppio di razzo,
le chiare donne sbracciate
ai balconi.


(Voci e canzoni cancella
la brezza: fra poco il fuoco
si spenge. Ma io sento ancora
fresco sulla mia pelle Il vento
d'una fanciulla passatami a fianco
di corsa).

***********
(Il passaggio d'Enea)

sabato 22 giugno 2013

Estate di Ardengo Soffici

John William Godward
Estate, disco bianco, bianca
Vampa,
Liquefazione d'oro,
Cembalo di silenzio sonoro
Sulla terra stanca.

Respiro infiammato, bollore
Di tetti, di giardini e d'orti,
Stupore di campi smorti
Abbandonati nell'immensità.

venerdì 21 giugno 2013

Solstizio di Scipione

Henri Martin*Summer
Mise le mani per terra ed era simile
ad una bestia.
La terra ha tutti i nascondigli,
gli scarabei ronzano nell'aria.
La testa alla radice dei capelli brucia,
le spalle si aprono, le viscere si commuovono.
Non ci sono voci:
la terra s'alza, il ventre suona vuoto,
i seni s'allungano, precipitano verso terra,
le dita ritorte dei piedi,
i ginocchi, le dita delle mani toccano la terra.
Il sole si è fermato
lungo le reni. Corre un vento pieno di polline.

giovedì 20 giugno 2013

Dormono l'acque di Gabriele D'Annunzio

Hermann Jean Joseph Richir
Dormono l'acque ne 'l plenilunio di giugno; 
ritte su da la darsena le antenne stan 
come sottili fantasimi a 'l nivëo chiarore. 
Via co 'l grecale tacito navigan le nubi a fiocchi, 
migrano placidi gli sciami de' sogni 
Non senti, o Lalla, il divino odor de 'l mare? 
Non odi? 
le acque destate un fremito recano lungo; 
su 'l vento palpita un'ala di canto. 
Stanotte le sirene danzano a la luna; 
danzano, Lalla, e il canto 
- O giovini a cui ne 'l vivo cuor, 
ne le arterie tripudiano i giugni odorosi, prono è il mar, 
la notte è bella: amate! - susurra. 
Bianche le nubi perdonsi via pe' silenzî, 
migrano placidi gli sciami de' sogni. 
Non senti, o Lalla, il divino odor de 'l mare?

mercoledì 19 giugno 2013

Ganimede di Johann Wolfgang Goethe

William Etty*The flower girl*1830
Come d’ogni intorno nell’alba
col tuo ardore m’investi
o primavera, amata!
con infinita gioia d’amore
al mio cuore si stringe
il sacro impeto
del tuo eterno calore
infinita bellezza!
Se potessi tenerti
tra queste braccia!
Al tuo petto, ahimè,
spasimo e languo,
le tue erbe, i tuoi fiori
al mio cuore si stringono.
Tu rinfreschi la sete
ardente del mio petto,
dolce vento dell’alba!
amoroso l’usignolo mi chiama
dalla valle di nebbia.
Eccomi! Vengo!
Ma dove, ahimè, dove?
In alto! in alto! lassú!
Aeree le nubi
discendono, si chinan le nubi
all’amore che anela.
A me, a me!
Nel vostro grembo
in alto, lassù!
Abbracciato, v’abbraccio!
In alto, lassù!
verso di te,
padre d’amore
****
Ganymed
Wie im Morgenglanze
 Du rings mich anglühst,
 Frühling, Geliebter!
 Mit tausendfacher Liebeswonne
 Sich an mein Herz drängt
 Deiner ewigen Wärme Heilig Gefühl,
 Unendliche Schöne!
 Daß ich dich fassen wird
 In diesen Arm!
 Ach, an deinem Busen
 Lieg ich, schmachte,
 Und deine Blumen, dein Gras
 Drängen sich an mein Herz.
 Du kühlst den brennenden
 Durst meines Busens,
 Lieblicher Morgenwind!
 Ruft drein die Nachtigall
 Liebend nach mir aus dem Nebeltal.
 Ich komm, ich komme!
 Wohin? Ach, wohin?
 Hinauf! Hinauf strebt’s.
 Es schweben die Wolken
 Abwärts, die Wolken
 Neigen sich der sehnenden Liebe.
 Mir! Mir!
 In euerm Schoße
 Aufwärts!
 Umfangend umfangen!
 Aufwärts an deinen Busen,
 Alliebender Vater!

martedì 18 giugno 2013

Haiku di Matsuo Basho

Wang Meifang
sera:
tra i fiori si spengono
rintocchi di campana
*****
kane kiete
hana no ka wa tsuku
yube kana

passero amico,
risparmialo, il tafano
che gioca tra i fiori
*****
hana ni asobu
abu na kurai so
tomosuzume

chiacchericcio
tra i nidi dei passeri
e dei topolini
*****
suzumego to
koe nakikawasu
nezumi no su

stanchezza:
entrando in una locanda,
i glicini
*****
kutabirete
yado karu koro ya
fuji no hana

lunedì 17 giugno 2013

All'ombra di mill'arbori fronzuti di Giovanni Boccaccio

Pisanello*Ritratto di una principessa d'Este
All'ombra di mill'arbori fronzuti,
in abito leggiadro e gentilesco,
con gli occhi vaghi e col cianciar donnesco
lacci tendea, da lei prima tessuti
de' suoi biondi capei crespi e soluti
al vento lieve, in prato verde e fresco,
una angiolella; a' quai giungeva vesco
tenace Amor, e ami aspri e acuti.
Da' quai, chi v'incappava lei mirando,
invan tentava poi lo svilupparsi,
tant'era l'artificio che i teneva.
E io lo so, che me di me fidando
più che 'l dovere, infra e lacciuoli sparsi
fui preso da virtù ch'io non vedeva.
(Rime)

domenica 16 giugno 2013

Non lasciare che salga di Maria Luisa Spaziani

Lynn Donoghue*Selfportrait*1986
Non lasciare che salga l'amarezza
fin qui, fino al limite di guardia.
E' una viscida melma che intralcia
il tuo passo di chiaro futuro

Verrà il sole. La melma rappresa
sarà letto a svettanti girasoli.
Non mi ricorderò dell'amarezza,
preistoria di cui nulla si sa.
************
(La luna è già alta)

sabato 15 giugno 2013

La spiga di Ruben Dario

José de Togores i Llach * Fiesta
LE ANFORE DI EPICURO. La spiga
***
Guarda il segno sottile che le dita del vento
fanno nell'agitare il gambo che s'inclina
e s'alza in una ritmica virtù di movimento.
Col dorato pennello del fior della farina
tracciano sulla azzurra tela del firmamento
il mistero immortale della terra divina
e delle cose l'anima che dà il suo sacramento
in una interminata freschezza mattutina.
Sulla pace dei campi, di Dio si sporge il viso.
Aroma d'urne in fiore mistico incenso effonde
sul vasto altare e soglio dell'azzurro sorriso.
Dal suo verdore il tronco e dal fiorir non cessa,
bruca l'agnello sotto le sue amorose fronde,
e dorme nella spiga d'oro e lume la messa.

venerdì 14 giugno 2013

Cavalli di luna e di vulcani di Salvatore Quasimodo

Paul Camille Guigou
Isole che ho abitato
verdi su mari immobili.

D'alghe arse, di fossili marini
le spiagge ove corrono in amore
cavalli di luna e di vulcani.

Nel tempo delle frane
le foglie, le gru assalgono l'aria:
in lume d'alluvione splendono
cieli densi aperti agli stellati;

le colombe volano
dalle spalle nude dei fanciulli.

Qui finita è la terra:
con fatica e con sangue
mi faccio una prigione.

Per te dovrò gettarmi
ai piedi dei potenti,
addolcire il mio cuore di predone.

Ma cacciato dagli uomini,
nel fulmine di luce ancora giaccio
infante a mani aperte,
a rive d'alberi e fiumi:

ivi la latomia d'arancio greco
feconda per gli imenei dei numi.
***********
(Salvatore Quasimodo ci ha lasciati 45 anni fa come oggi.)

giovedì 13 giugno 2013

Per organo di Barberia di Sergio Corazzini

Carlos Schwabe*Angelo della speranza*1895
I
Elemosina triste
di vecchie arie sperdute
vanità di un'offerta
che nessuno raccoglie!
Primavera di foglie
in una via deserta!
Poveri ritornelli
che passano e ripassano
e sono come uccelli
di un cielo musicale!
Ariette d'ospedale
che ci sembra domandino
un'eco in elemosina!
II
Vedi: nessuno ascolta.
Sfogli la tua tristezza
monotona davanti
alla piccola casa
provinciale che dorme;
singhiozzi quel tuo brindisi
folle di agonizzanti
una seconda volta,
ritorni su' tuoi pianti
ostinati di povero
fanciullo incontentato,
e nessuno ti ascolta.

mercoledì 12 giugno 2013

Poema per la pace di Paul Éluard

Rolf Armstrong*Mary Astor*1933
I
Tutte le donne felici hanno
Ritrovato il loro marito - egli torna dal sole
Tanto è il calore che porta.
Ride e piano saluta
Prima di dare un bacio alla sua meraviglia.
II
Splendida, il seno teso leggermente,
Santa mia donna, sei mia più di quando
Con lui, e lui e lui e lui e lui,
Io reggevo un fucile, un bidone - la vita!
VII
Per molto tempo ho avuto un volto inutile
Ma ora
Ho un volto per essere amato
Un volto per essere felice.
X
Sogno di tutte le belle
Che di notte vanno in giro,
Lente e calme,
Con la luna che viaggia.
XI
Tutto il fiore dei frutti m'illumina il giardino,
Gli alberi di bellezza e gli alberi da frutta
E io lavoro e sono solo nel mio giardino,
E il sole cupo fuoco arde sulle mie mani.
************
Poèmes pour la paix
I
Toutes les femmes heureuses ont
Retrouvé leur mari - il revient du soleil
Tant il apporte de chaleur.
Il rit et dit bonjour tout doucement
Avant d'embrasser sa merveille.
II
Splendide, la poitrine cambrée légèrement,
Sainte ma femme, tu es à moi bien mieux qu'au temps
Où avec lui, et lui, et lui, et lui, et lui,
Je tenais un fusil, un bidon - notre vie!
VII
J'ai eu longtemps un visage inutile,
Mais maintenant
J'ai un visage pour être aimé,
J'ai un visage pour être heureux.
X
Je rêve de toutes les belles
Qui se promènent dans la nuit,
Très calmes,
Avec la lune qui voyage.
XI
Toute la fleur des fruits éclaire mon jardin,
Les arbres de beauté et les arbres fruitiers.
Et je travaille et je suis seul dans mon jardin.
Et le soleil brûle en feu sombre sur mes mains.

martedì 11 giugno 2013

Canzonetta della sera di giugno di Giovanni Titta Rosa

Martha Walter*Dorothy Lee Bell
Sono comparsi i gelsomini,
l'estate è colma, dagli spazi trabocca;
impetuoso dal mare scocca
il sole sugli squillanti mattini.

Ma stanchezza ci preme il sangue,
sonnolenza all'ombra ci prostra:
la terra, madre nostra,
s'estenua nel fiore che langue.

Fatica il tempo, e la sera
esausta attende che sul colle
versi refrigerio di polle
il vento dell'alpe nera.

Ma anche il buio fiata calore
sull'erbe prone, sulle strade,
mentre cadono solenni e rade
dall'alta notte stelle e ore.
*******
(Poesie d'una vita)

lunedì 10 giugno 2013

Poesia per una cicala di Leonardo Sinisgalli

Theo Van Rysselberghe*Cherries
Io non so cantare lo zelo
della formica immortale.
Più vicino alla mia sorte
è lo stridore della cicala
che trema fino alla morte.
Nel tempo mio diletto
mi confidavo a quell'ira
insistente che mi assopiva
con la cicala nel petto.
Ora nello sfacelo
della mia giornata mi resta
un po' di polvere in pugno,
ma tanto vale la tua spoglia
che ancora risento quel melo
stormire e nell'aria di giugno
la tua allegria funesta
nascere dietro una foglia.

domenica 9 giugno 2013

Io non sono nessuno di Emily Dickinson

Thomas Sully*Elizabeth Bordley Gibson*1822
Io non sono Nessuno! Chi sei tu?
Sei - Nessuno - anche tu?
Allora siamo in due!
Non dirlo! spargerebbero la voce - lo sai!

Com'è squallido - essere - Qualcuno!
Com'è ordinario - come una Rana -
Dire il proprio nome - per tutto giugno -
A un Pantano ammirato!
************
I'M NOBODY

I'm Nobody! Who are you?
Are you - Nobody - too?
Then there's a pair of us!
Don't tell! they'd advertise - you know!

How dreary - to be - Somebody!
How public - like a Frog -
To tell one's name - the livelong June -
To an admiring Bog!

sabato 8 giugno 2013

Ruth di Giacomo Zanella

Auguste Gustave Breton*1887
Solinga nell'ardor meridïano
la campagna tacea: l'adulta spica
lieve ondeggiando nell'immenso piano
sul gracil si reggea stelo a fatica.

Non Satiri bicorni, non Silvano,
che in quest'ora atterìan la gente antica,
ma Ruth vider quest'occhi, la pudica
spigolatrice, fra il maturo grano

alta e bella passar. Si confondea
colle spighe la chioma: l'azzurrino
fiore del ciano nelle luci avea:

ma sulle guance, che celar volea
inchinandosi a terra, il porporino
fiammeggiar del papavero ridea.

venerdì 7 giugno 2013

Ogni giorno percorro..di Friedrich Hölderlin

Anna Maria Ellenrieder*Self portrait*1818
Ogni giorno percorro altri sentieri, ora
Nel verde   nel bosco, ora alla fonte,
Alla rupe, dove fioriscono le rose, guardo
Dal colle la campagna, ma in nessun luogo

Amata, in nessun luogo nella luce ti trovo
E nelle brezze si perdono le mie parole,
Le devote, che un tempo accanto a te
(...)

Sì, sei lontana volto beato! E l'armonia
Della tua vita si spegne via da me
Non più udita e ah!, dove siete voi
Magici canti che un te4mpo il cuore

Mi placaste con la quiete degli dèi?
Quanto tempo è passato, quanto tempo!
Il fanciullo è invecchiato e anche la terra
Che allora mi sorrideva s'è mutata.

Per sempre addio! Si stacca e torna a te
Ogni giorno l'anima e per te piange
L'occhio, affinchè limpido
Torni a guardare là dove tu indugi.
************
Wohl geh' ich täglich...

Wohl geh' ich täglich andere Pfade, bald
Ins grüne    im Walde, zur Quelle bald,
Zum Felsen, wo die Rosen blühen,
Blicke vom Hügel ins Land, doch nirgend,

Du Holde, nirgend find ich im Lichte dich
Und in die Lüfte schwinden die Worte mir,
Die frommen, die bei dir ich ehmals
(...)

Ja, ferne bist du, seeliges Angesicht!
Und deines Lebens Wohllaut verhallt, von mir
Nicht mehr belauscht, und ach! wo seid ihr
Zaubergesänge, die einst das Herz mir

Besänftiget mit Ruhe der Himmlischen ?
Wie lang ist's, o wie lange! der Jüngling ist
Gealtert, selbst die Erde, die mir
Damals gelächelt, ist anders worden.

Leb immer wohl! es scheidet und kehrt zu dir
Die Seele jeden Tag, und es weint um dich
Das Auge, daß es helle wieder
Dort wo du säumest, hinüberblicke.

*
Hölderlin è morto il 7 giugno 1843.

giovedì 6 giugno 2013

Non sa più nulla è alto sulle ali di Vittorio Sereni

Robert Fawcett*1940
Non sa più nulla, è alto sulle ali
il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna.
Per questo qualcuno stanotte
mi toccava la spalla mormorando
di pregar per l'Europa
mentre la Nuova Armada
si presentava alla costa di Francia.

Ho risposto nel sonno: -E' il vento,
il vento che fa musiche bizzarre.
Ma se tu fossi davvero
il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna
prega tu se lo puoi, io sono morto
alla guerra e alla pace.
Questa è la musica ora:
delle tende che sbattono sui pali.
Non è musica d'angeli, è la mia
sola musica e mi basta. -
********
Campo Ospedale 127, giugno 1944
da "DIARIO D'ALGERIA"

mercoledì 5 giugno 2013

Bordone di Federico Garcia Lorca

Joaquin Sorolla Bastida*Retrato de Clotilde
Ti vedrò?
Non ti vedrò?
A me importa
soltanto il tuo amore.
Hai sempre il riso di allora
e quel cuore?
**********
Bordón
¡Ay si te veré
si no te veré!
A mì no me importa nada
màs que tu querer.
¿Guardas la risa de entonces
y el corazòn aquel?

Federico G. Lorca nasceva come oggi 115 anni fa, e ci è stato rubato troppo presto.

martedì 4 giugno 2013

Ultima primavera di Gottfried Benn

Robert Auer
Accogli in te le forsizie
e quando arriva il sambuco, mescola anche questo
con il tuo sangue, la tua fortuna e la tua miseria,
il fondo buio a cui sei ancorato.

Lente giornate. Tutto è superato.
E se non chiedi se sia la fine o il principio
le ore ti condurranno forse
ancora fino al giugno delle rose.

lunedì 3 giugno 2013

Il cavaliere dell'eterna gioventù di Nazim Hikmet

Erwin Hubert
Il cavaliere dell'eterna gioventù
Il cavaliere dell'eterna gioventù
seguì, verso la cinquantina,
la legge che batteva nel suo cuore.
Partì un bel mattino di luglio
per conquistare il bello, il vero, il giusto.
Davanti a lui c'era il mondo
coi suoi giganti assurdi e abbietti
sotto di lui Ronzinante
triste ed eroico.

"Lo so
quando si è presi da questa passione
e il cuore ha un peso rispettabile
non c'è niente da fare, Don Chisciotte,
niente da fare
è necessario battersi
contro i mulini a vento.

Hai ragione tu, Dulcinea
è la donna più bella del mondo
certo
bisognava gridarlo in faccia
ai bottegai
certo
dovevano buttartisi addosso
e coprirti di botte

ma tu sei il cavaliere invincibile degli assetati
tu continuerai a vivere come una fiamma
nel tuo pesante guscio di ferro
e Dulcinea
sarà ogni giorno più bella."
*******
Nazim Hikmet ci ha lasciati 50 anni fa, il 3 giugno 1963.

domenica 2 giugno 2013

Sole di Gary Soto

Diego Rivera
A giugno il sole è un cappellino luminoso
Che s'alza,
Poco a poco
Da dietro un profilo di conifera.

I pascoli ondeggiano con i ciuffi di celòsia
A collo di violino

A Piedra
Una coppia pesca in riva al fiume
Le loro ombre profonde contro l'acqua.
Sopra, sui pendii di stoppie,
Le mucche scendono
Come la calura s'alza
In una nebbia di locuste bionde
Che ritornano alla valle.
**********
SUN
In June the sun is a bonnet of light
Coming up,
Little by little,
From behind a skyline of pine.

The pastures sway with fiddle-neck
Tassels of foxtail.

At Piedra
A couple fish on the river's edge,
Their shadows deep against the water.
Above, in the stubbled slopes,
Cows climb down
As the heat rises
In a mist of blond locusts,
Returning to the valley.

sabato 1 giugno 2013

Giugno di Giuseppe Ungaretti

                                        Campolongo il 5 luglio 1917
Suzanne Valadon*1917
Quando 
mi morirà 
questa notte 
e come un altro 
potrò guardarla 
e mi addormenterò 
al fruscio 
delle onde 
che finiscono 
di avvoltolarsi 
alla cinta di gaggie 
della mia casa 

Quando mi risveglierò 
nel tuo corpo 
che si modula 
come la voce dell'usignolo 

Si estenua 
come il colore 
rilucente 
del grano maturo 

Nella trasparenza 
dell'acqua 
l'oro velino 
della tua pelle 
si brinerà di moro 

Librata 
dalle lastre 
squillanti 
dell'aria sarai 
come una 
pantera 

Ai tagli 
mobili 
dell'ombra 
ti sfoglierai 

Ruggendo 
muta in 
quella polvere 
mi soffocherai 

Poi 
socchiuderai le palpebre 

Vedremo il nostro amore reclinarsi 
come sera 

Poi vedrò 
rasserenato 
nell'orizzonte di bitume 
delle tue iridi morirmi 
le pupille 

Ora 
il sereno è chiuso 
come 
a quest'ora 
nel mio paese d'Affrica 
i gelsumini 

Ho perso il sonno 

Oscillo 
al canto d'una strada 
come una lucciola 

Mi morirà 
questa notte? 

************
(L'ALLEGRIA*Naufragi)