Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 31 maggio 2015

Talvolta con uno che amo di Walt Whitman

Spring, Frederick McCubbin
Talvolta con uno che amo ribollo d'ira, al timore d'effon-
dere un amore che non vien corrisposto,
Ma ora penso che non esista amore non corrisposto, la
corresponsione è sicura in un modo o nell'altro
(Ho amato una certa persona ardentemente, e il mio
amore non fu corrisposto,
Eppure per quell'amore ho scritto questi canti.)
*
Sometimes with One I Love
Sometimes withone I love I fili myself with rage for fear
I effuse unreturn' d love,
But now I think there is no unretum'd lave, the pay is
certain one way or another,
(I loved a certain person ardently and my lave was not
return'd,
Yet out of that I have written these songs.)
*
Foglie d'erba
°°°
Whitman nacque il 31 maggio 1819

mercoledì 27 maggio 2015

La frangia dei capelli che ti vela di Eugenio Montale

Leighton
La frangia dei capelli che ti vela
la fronte puerile, tu distrarla
con la mano non devi. Anch'essa parla
di te, sulla mia strada è tutto il cielo,
la sola luce con le giade ch'ài
accerchiate sul polso, nel tumulto
del sonno la cortina che gl'indulti
tuoi distendono, l'ala onte tu vai,
trasmigratrice Artemide ed illesa,
tra le guerre dei nati-morti; e s'ora
d’aeree lanugini s'infiora
quel fondo, a marezzarlo sei tu, scesa
d'un balzo, e irrequieta la tua fronte
si confonde con l'alba, la nasconde.

sabato 23 maggio 2015

Solo di Henrik Ibsen

Sprague Pearce
Portrait of Paul Wayland Bartlett 1870
Noi abbiamo accompagnati gli ultimi ospiti fino alla cancellata,
fino alla cancellata della villa.

L’addio morì nel vento della notte.

E ora il giardino, la casa che risuonavano
poco fa dei suoni armoniosi della sua voce

tacciono orribilmente!

Prima ch’ella partisse ero felice di vivere,
e ora sono solo, tutto solo.***
Ibsen è morto il 23 maggio 1906

mercoledì 20 maggio 2015

Hai lasciato di te solo il dolore di Giorgio Caproni

Scena Mistica
Henri Martin 1895
Hai lasciato di te solo il dolore
chiuso nell’ossa dei giorni cui manchi
così improvvisa – il velo di sudore
che soffoca le piazze, ove già stanchi
allentasti i tuoi passi al disamore
eterno. E ai nostri ponti, e agli atrii, e ai bianchi
archi travolti in un cielo incolore
più dell’ultimo viso, i cari fianchi
spezzati tanto giovani al ricordo
nessuno sosterrà: come la cera
se la mano stringe – come il sordo
suono del sangue, se cade la sera
che non s’appoggia più al trafitto accordo
della tua spalla crollata leggera.

lunedì 18 maggio 2015

Corollario, 6 di Edoardo Sanguineti

Sogno e realtà  Dream and reality, Angelo Morbelli.
se mi stacco da te, mi strappo tutto:
          ma il mio meglio (o il mio peggio)
ti rimane attaccato, appiccicoso, come un miele, una colla, 
   un olio denso:
ritorno in me, quando ritorno in te: (e mi ritrovo i pollici e 
i polmoni):
tra poco atterro a Madrid:
   (in coda qui all'aereo, selezionati miei connazionali,
gente d'affari, dicono numeri e numeri, mentre bevono e 
   fumano, eccitati,
agitatamente ridendo):
          vivo ancora per te, se vivo ancora:
***
Il gatto lupesco
***
Edoardo è morto il 18 maggio 2010

sabato 16 maggio 2015

Messaggio personale

Goblin Market by Frank Craig, 1911.

A LUNEDÌ

venerdì 15 maggio 2015

Le bionde trecce di Giusto De' Conti

Sandro Botticelli-Simonetta Vespucci
Le bionde trecce, il riso, e le parole,
e le maniere elette
fur l’arco, e le saette,
che m’han passate il cor come Amor vuole.

La bella Man che per virtù d’Amore
rinfresca al petto mio l’antica piaga,
ond’io languisco sempre, è fatta vaga
della mia morte e del mio gran dolore.

Sfidando di speranza il tristo core
ahi lasso me dolente,
che l'affannata mente
non sa che voglia, e meco pur si duole.
***
Bella Simonetta vero?

giovedì 14 maggio 2015

Vi amai nella città dove per sole di Dino Campana

Albert Edelfelt
Vi amai nella città dove per sole
Strade si posa il passo illanguidito
Dove una pace tenera che piove
A sera il cuor non sazio e non pentito
Volge a un’ambigua primavera in viole
Lontane sopra il cielo impallidito.(Per Sibilla Aleramo)

mercoledì 13 maggio 2015

Messaggio personale

The Gardens of the Alcazar of Seville Manuel Garcia y Rodriguez

Stasera....no!
A domani.

martedì 12 maggio 2015

Un dono di Amy Lowell

Charles Courtney Curran Green Lattice 1919
Guarda! Mi dono a te, Mio amato!
Le mie parole sono piccoli vasi
Che tu prendi e poni su un ripiano.
Hanno forme bizzarre e belle,
E molti gradevoli colori e riflessi.
Per renderli grati
Anche la loro fragranza riempie la camera
Con dolcezze di fiori ed erbe secche.

Quando ti avrò donato l'ultimo
Avrai tutto di me,
Ma io sarò morta.
*
Amy è morta da 90 anni, il 12 maggio 1925

lunedì 11 maggio 2015

Assenza di Jorge Luis Borges

Giuseppe Mentessi (1857-1931), Lagrime - 1898
Dovrò rialzare la vasta vita
che ancora adesso è il tuo specchio:
ogni mattina dovrò ricostruirla.
Da quando ti allontanasti,
quanti luoghi sono diventati vani
e senza senso, uguali
a lumi nel giorno.
Sere che furono nicchia della tua immagine,
musiche in cui sempre mi attendevi,
parole di quel tempo,
io dovrò frantumarle con le mie mani.
In quale profondità nasconderò la mia anima
perchè non veda la tua assenza
che come un sole terribile, senza occaso,
brilla definitiva e spietata?
La tua assenza mi circonda
come la corda la gola
il mare chi sprofonda.

domenica 10 maggio 2015

E' tardi di Attila József

James Jebusa Shannon
Da otto giorni il pensiero di mia mamma
m'accompagna ogni istante. La rivedo:
la cesta del bucato pressata contro il seno,
salire ansante su nella soffitta.

Io, a quel tempo, ero ancora un essere
sincero: piangevo, mi stizzivo:
lascia stare quella cesta colma,
porta invece me nella soffitta.

Ma lei, senza curarsi di quel pianto
nè dei gridi, saliva cheta a stendere:
e i panni, tutti brividi e riverberi,
frusciavano e danzavano nel vento.

Ora non piangerei: ma è tardi ormai
Ora, sì, vedo quanto lei sia alta
che coi grigi capelli tocca il cielo:
e scioglie il turchino nell'acqua del cielo

sabato 9 maggio 2015

Azzarelina di Giovanni Prati

Federico Andreotti
Asdraëlina suo velata excessit ab Indo 
parvula in Hesperiam. Modo cantat, docta sacerdos

 Azzarelina, 
  bella indovina, 
  che sui vapori 
  danzi de' fiori,  
  che i tuoi segreti dici ai pianeti, 
  che ciurmi l'aere, 
  che incanti il mar; 
strana fanciulla,  
  che in India hai culla, 
  che di Golconda 
  scemati all'onda, 
  perle e rubini 
  porti sui crini,  
  e a me gli oroscopi 
  vieni a cantar;  
austera e grave, 
  dolce e soave, 
  cui nel pensiero  
  siede il mistero, 
  cui nel sorriso 
  s'apre l'Eliso, 
  cui nelle lacrime 
  nuota l'amor;  
gli occhi sereni 
  donami e vieni, 
  vieni a spirarmi 
  l'aura de' carmi, 
  guardami e taci,  
  dammi i tuoi baci, 
  prendi il mio spirito, 
  dammi il tuo cor.
***
Prati è morto il 9 maggio 1884

venerdì 8 maggio 2015

Serenata di Edith Sitwell

Maximilian Lenz, A Song of Spring, 1913
Ori di stelle tremanti nei tuoi capelli: sono
Gialle api discese a schiera da un alveare notturno -
Il nido dei tuoi occhi a loro è più gradito
Di ogni pallido fiore avvolto dalla luce.
Dunque svegliati, o Cara, apri i tuoi occhi sognanti,
Dove danzano api di luce, e la tenebra scompare.
**
Trad. Silvio Raffo
°°°°°°°
Serenade

The tremulous gold of stars within your hair
Are yellow bees flown from the hive of night,
Finding the blossom of your eyes more fair
Than all pale flowers folded from the light.
Then, Sweet, awake, and open your dreaming eyes
Ere those bright bees have flown and darkness dies.

giovedì 7 maggio 2015

Dimenticherai il mio nome...di Antonio Colinas

Balthus
Dimenticherai il mio nome
e così, definitivamente,
cesserai di sognarmi.
Questo mio amore
sarà nella solitudine
del mio orto invernale
solo un frutto amaro.
Dimentica, appicca il fuoco
al tuo recinto di rovi.
Se smetti di sognarmi,
se muoio nel tuo sogno,
questa notte potrai
sotterrare i tuoi coltelli.
***
Trad. Josè Luis Puerto

mercoledì 6 maggio 2015

Messaggio personale

Jacob’s Dream, Giorgio Vasari, 1557-58

Stasera non ci sono.
A domani!

martedì 5 maggio 2015

Nelle tue braccia di Miklòs Radnóti

Gari Melchers-The Bride
Nelle tue braccia mi cullo silenziosamente
Tra le mie braccia ti culli silenziosamente
Tra le tue braccia sono bambino silenzioso
Tra le mie braccia sei bambina
Ti ascolto
Con le tue braccia m'abbracci se ho paura
Con le mie braccia ti abbraccio e non ho paura
Tra le tue braccia non mi spaventa neanche la grande morte
Silenziosa
Tra le tue braccia cadrò come in sogno nella morte.
20 aprile 1941
*
Miklòs nacque il 5 maggio 1909 e fu assassinato il 9  novembre del 1944

lunedì 4 maggio 2015

Il signore intoccabile e La signora non gelosa di Vivian Lamarque

At night, 1894-1897 Achille Casanova
Nei sogni baciabilissimo, intoccabile come un filo scoper-
  to nella realtà, era quel signore.
Allora come fare?
Bastava confondere un poco sogno e realtà, cancellare con
   una bianca gomma l'inutile linea di confine:
***
Una signora che stava diventando gelosa non lo diventò.
Nemmeno un po'?
Sì, un po' si ma pochissimo, come un solletico al contrario
   che invece di far ridere manca poco a piangere.
*
Il signore d'oro

domenica 3 maggio 2015

Il marciapiede di Margaret Atwood

Moonlight Sonata, 1889–92, Ralph Albert Blakelock
Ci teniamo per mano lungo
una vecchia strada, stavolta presso il lago, e ridiamo
anche di qualche scherzo
fatto e scordato, e c'è
il sole o piove, di pranzo in pranzo,
di cena in cena. Si potrebbe vederlo
come una cosa dopo l'altra. Dove
andiamo? In nessun
luogo, sembra; sebbene andiamo
dove va infine l'amore,
a fondo. Ma non
ancora, per ora abbiamo
un corpo, sebbene le piante
vadano a fuoco, ardano, disperse
in un soffio, si fanno cenere, tutto
continua a bruciare e anche noi
bruceremo, anche il lago
ora è acceso, è sera e il marciapiede
s'inonda di luce blu, vi si vede
attraverso, camminiamo
sull'acqua un attimo
prima che la fede crolli e
anche noi ci lasciamo. E' tutto
più chiaro poco prima, ed
è poco prima sempre.

sabato 2 maggio 2015

Dolce sorriso di Paolo Silenziario

A Stitch is Free, John William Godward
Dolce sorriso ha Laide, o amici,
ma dolci ha pure le lacrime,
che versa con moto lieve di ciglia.
Ieri, sulla mia spalla celato il viso,
piangeva: a lungo, senza motivo.
La baciavo, e come da fonte viva
la dolce rugiada cadeva
sulle nostre labbra confuse.
"Che son queste lacrime?" le chiesi.
"Temo che tu m'abbandoni" mi disse;
"io vi so tutti spergiuri".

venerdì 1 maggio 2015

Poesia Carnale 4 di Jannis Ritsos

Sir William Russell Flint
Le poesie che ho vissuto tacendo sul tuo corpo
mi chiederanno la loro voce un giorno, quando andrai.
Ma io non avrò più voce per ridirle allora. Perché tu eri abi
   tuata
a camminare scalza per le stanze, e poi ti rannicchiavi sul 
   letto,
gomitolo di piume, seta e fiamma selvaggia. Incrociavi le 
   mani
sui ginocchi, mettendo in mostra provocante
i piedi rosa impolverati. Devi ricordarmi così - dicevi;
ricordarmi così coi piedi sporchi; coi capelli
che mi coprono gli occhi - perché ti vedo più profonda
mente così. Dunque,
come potrò più avere voce. La Poesia non ha mai cammi
   nato così
sotto i bianchissimi meli in fiore di nessun paradiso.
***
Ritsos è nato il 1° maggio del 1909