martedì 29 aprile 2008

Il cerilo di Alcmane

Maris Matthijs*1879
 O fanciulle che il dolce suono seguite con soavevoce, non più le membra ho docili. Fossi il cerilo
che con le alcioni passa sereno sul fiore dell’onda,
uccello di primavera, colore delle conchiglie!
( traduzione di S. Quasimodo)

8 commenti:

  1. questi versi, che a distanza di quasi 40 anni dalla fine del liceo ricordo ancora (quasi tutti) in greco, mi fanno pensare: grazie, Alcmane, di essere esistito!
    Carlo.

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  2. Grazie a te Carlo, sono un attimo in ritardo, perdona.

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  3. A 60 ANNI DI DISTANZA RICORDO BENE A MEMORIA QUESTI VERSI IN GRECO E MI CI RITROVO CON NOSTALGIA ( SOFFERENZA DEL RITORNO ALL'INDIETRO)

    UN INGEGNERE MECCANICO CHE HA FATTO IL CLASSICO E CHE RINGRAZIA LA SCUOLA DEI NOSTRI TEMPI CAPACE DI VERA FORMAZIONE

    ROMANO 1939

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  4. A DISTANZA DI 60 ANNI RICORDO BENE A MEMORIA QUESTI VERSI IN GRECO E PROVO NOSTALGIA
    (DOLORE DEL RITORNO ALL'INDIETRO)
    GRAZIE ALCMANE!

    UN LICEALE CLASSICO DIVENTATO INGEGNERE MECCANICO GRAZIE ALLA SCUOLA DEI NOSTRI TEMPI!

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  5. Romano, sarai certamente un buon ingegnere meccanico! Ne abbiamo bisogno...ciao e grazie di essere passato. Buona freddissima serata!

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  7. Per me, di anni ne sono passati una trentina... ma la poesia greca rimane in testa alla mia ideale hit-parade culturale (chiedo venia per la rima).
    Penso che (benchè io abbia una formazione filosofica) i poeti greci abbiano saputo e voluto intuire qualcosa di più, sulla vita, di quello che hanno intuito e successivamente tematizzato i loro filosofi... Socrate escluso, beninteso.
    Un saluto da una calda, ma non troppo, Cagliari.

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  8. Grazie Riccardo....al 7 agosto si riprende....

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