giovedì 15 gennaio 2009

Il giuramento di Guido Gozzano

Millais
Ritorna col redo,
mi guarda sott'occhi;
un bacio le chiedo:
mi fissa nelli occhi
con occhi sicuri -
e vuole
che giuri.
- O molle trifoglio,
o mani di gelo!
Che bene ti voglio!
Ti giuro sul cielo! -
Solleva una mano,
mi dice:
"è lontano!".
- Che sete di baci!
Morire mi pare.
Ah! Come mi piaci!
Ti giuro sul mare! -
Riflette un secondo,
mi dice:
"è profondo!".
Biancheggia sospesa
in fondo al tratturo
la Chiesa. - Ti giuro
fin sopra la Chiesa! -
Sorride bambina,
mi dice:
"è calcina!".
- Il fieno ci copra.
Ah! T'amo di fiamma!
Ti giuro fin sopra
la testa di mamma: -
Mi guarda supino,
mi dice:
"assassino!".
M'irride, ma poi
si piega "...m'inganni?"-
Ti giuro, se vuoi,
pei belli vent'anni! -
Solleva lo sguardo,
mi dice:
"bugiardo!".

2 commenti:

  1. Ad un'ignota


    Tutto ignoro di te: nome, cognome,
    l'occhio, il sorriso, la parola, il gesto;
    e sapere non voglio, e non ho chiesto
    il colore nemmen delle tue chiome.


    Ma so che vivi nel silenzio; come
    care ti sono le mie rime: questo
    ti fa sorella nel mio sogno mesto,
    o amica senza volto e senza nome.

    Fuori del sogno fatto di rimpianto
    forse non mai, non mai c'incontreremo,
    forse non ti vedrò, non mi vedrai.

    Ma più di quella che ci siede accanto
    cara è l'amica che non mai vedremo;
    supremo è il bene che non giunge mai!


    Guido Gozzano, Torino 1913, per Gina Naretti da "Poesie Sparse"


    Gujil

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