sabato 14 marzo 2009

Il tuono di Giovanni Pascoli

Consummatum est Jerusalem/Gerome E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d'arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s'udì di madre, e il moto di una culla.
(Myricae)

3 commenti:

  1. e quando il tuono è rumore lontano?
    quando è sordo, quasi non si sente?
    quando lo si può ancora intuire.
    Questo a volte diveniamo,
    lontani risuoni, echi,
    che ci riempiono l'anima.
    A volte non siamo più nulla.

    Gujil

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