Son confusa pastorella,
che nel bosco a notte oscura
senza face e senza stella,
infelice si smarrì.
Mal sicura al par di quella
l'alma anch'io gelar mi sento:
all'affanno, allo spavento
m'abbandono anch'io così.
XXVII
Tu non sai che bel contento
sia quel dire: offesa sono;
lo rammento, ti perdono,
e mi posso vendicar:
e mirar frattanto afflitto
l'offensor vermiglio in volto,
che pensando al suo delitto
non ardisce favellar.
ho scoperto il tuo blog una decina di giorni fa... sei già nei preferiti.
RispondiEliminacomplimenti per le selezioni... che belle!
E' davvero lusinghiero quello che dici, ma il merito è dei poeti e dei pittori. Comunque il complimento me lo prendo lo stesso. ciao verrò a trovarti.
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