giovedì 22 luglio 2010

Per il funerale di un amico di Antonio Machado

Mondrian
Lo sotterrarono una orribile
sera a luglio, sotto il sole di fuoco.
A un passo dall'aperta sepoltura,
c'erano rose dagli appassiti
petali tra gerani dal profumo
aspro e il fiore rosso. Il cielo
puro e azzurro. Un vento
forte e secco spirava.
Due becchini calarono
nel fondo della fossa
il feretro, sospeso a grosse corde,
pesantemente.....
E giacendo urtò con secco colpo,
solenne, nel silenzio.
Un colpo di feretro sulla terra
è cosa proprio seria.
Sopra la nera cassa le pesanti
zolle polverose si rompevano...
Il vento emanava il soffio cenerino
dal fondo della fossa.
- E tu, ormai senz'ombra, dormi e riposa,
sia eterna pace alle tue ossa...
Definitivamente,
dormi un sonno tranquillo e vero.

4 commenti:

  1. carovane perdute di anime
    fendono sabbie del tempo
    le clessidre si svuotano
    nei giorni che noi

    Gujil

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  2. Abbiamo Blog complementari, trovo. Tu abbini grandi poeti e quadri, io cerco di fare quasi lo stesso dando una voce, non mia, prestata, alle emozioni che sento andando quà e là per le montagne, provando a scattare fotografie. E tutti e due in modo silente ma non per questo muto.

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  3. Luglio non sa rendere più gioioso un funerale. Non bastano il rosso dei fiori né il loro profumo a sconfiggere la sensazione dura che ci procura il suono della terra sul feretro. Ma sotto la terra il riposo è tranquillo e persino il sole ardente è costretto a farsi da parte. Sotto la terra sono le nostre radici, per questo il sonno è vero.

    Grazie, Francesca.

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  4. Già te lo dissi Silenzi d'Alpe, il tuo blog è maestoso e visionario, fotografie così belle si vedono raramente (e io ero una che si dilettava di fotografia). E grazie a Gujil e Rose per le vostre sempre belle poetiche note...

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