Qua e là per la campagna irti si drizzano al cielo i rami delle piante esauste. Piove; incombe sull’ampia solitudine desolata, il silenzio. Sulla deserta immensità dell’anima talor mute così piovon le lagrime; umane braccia così al ciel protendonsi talora, emunte e supplici.
Splendida. La dedico ad un amore perso...!
RispondiEliminaLe lacrime come braccia, a supplicare il cielo.
RispondiEliminaLe lacrime come gocce di pioggia, a ricordare alla Terra la nostra umanità.
Domani ti penserò, cara Francesca.
Tutti i miei auguri.
Buongiorno Rose e Veronica, grazie del pensiero.
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