sabato 11 dicembre 2010

La leggenda di Natale di Fabrizio De Andrè

Alfons Siber/Love Frozen/1913
Parlavi alla luna giocavi coi fiori
avevi l'età che non porta dolori
e il vento era un mago, la rugiada una dea,
nel bosco incantato di ogni tua idea.
E venne l'inverno che uccide il colore
e un babbo Natale che parlava d'amore
e d'oro e d'argento splendevano i doni
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni.
Coprì le tue spalle d'argento e di lana
di pelle e smeraldi intrecciò una collana
e mentre incantata lo stavi a guardare
dai piedi ai capelli ti volle baciare.
E adesso che gli altri ti chiamano dea
l'incanto è svanito da ogni tua idea
ma ancora alla luna vorresti narrare
la storia d'un fiore appassito a Natale.
1968

5 commenti:

  1. In contrasto con ogni idea edulcorata del Natale, con l'avvento della luce, con la nascita di Cristo.
    Uno stupro dell'anima.
    Attuale come non mai, mi pare.

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  2. E nelle nostre "certezze" natalizie si insinua un disagio....
    Buona domenica a tutti!

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  3. Verissimo il lato oscuro del Natale. Eppure è un periodo che mi fa sentire piacevolmente strana...
    splendida poesia.

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  4. Anch'io amo molto quest'ultima parte dell'anno, sul mio albero ci sono ancora le palle di quando ero piccola, e un angioletto che ho costruito io stessa all'asilo
    (per dire come lo vivo romanticamente), ma qualche sana sberla ci vuole ogni tanto....

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