lunedì 3 gennaio 2011

Inverno di Umberto Saba

Stabrowski/Julia/1908 È notte, inverno rovinoso. Un poco
sollevi le tendine, e guardi. Vibrano
i tuoi capelli, selvaggi, la gioia
ti dilata improvvisa l'occhio nero;
che quello che hai veduto - era un'immagine
della fine del mondo - ti conforta
l'intimo cuore, lo fa caldo e pago.
Un uomo si avventura per un lago
di ghiaccio, sotto una lampada storta.

5 commenti:

  1. Cosa ha visto la donna (la moglie di Saba, credo)? Un fuoco d'artificio, una cometa, una stella cadente...
    Forse ciò che cerca l'uomo sul lago ghiacciato...

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  2. Ha visto la desolazione e la morte. Cioè la vita come la vedono i più, un cerchio senza fine, senza entrata e senza uscita. Un mondo senza speranza e senza amore la cui descrizione insuperabile è costituita dall'Ecclesiaste... la migliore poesia assurge talvolta alla stessa efficacia descrittiva.

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  3. Anime alla deriva

    Non c’è vento stasera
    E alla deriva vanno
    dondolando riversi
    gusci di anime gettate a caso
    girano
    lentamente
    girano su se stessi
    né avanti né indietro
    né a Est
    né a Ovest
    né oggi
    né poi
    Anime naufraghe
    sospese sul tempo
    un cerchio immobile
    e senza strade
    Nessuna intermittenza
    Nessun rumore
    Nessuna attesa
    Un mare di nulla
    senza orizzonte
    dove non scorrono rinnovando il giorno
    albe e tramonti.
    Un doloroso errare senza approdo.
    Buio senza notte

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  4. Siete davvero bravi, io le poesie le scelgo solamente...Voi scrivete.
    Buona giornata...

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  5. Non mi considero un poeta Francesca... ma grazie comunque.
    Buona serata

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