mercoledì 16 marzo 2011

Annunzio di primavera di Rainer Maria Rilke

Mondrian S’è sciolto il gelo.
Un’ansia soccorrevole si stende
sui grigi campi ignudi,
all’improvviso.
I ruscelletti mutano la voce.
Labili tenerezze
trascorron, giù dall’etere, la terra.
Vanno i sentieri, lieti d’apparire:
vanno lontano.
E per l’albero spoglio, ecco,
d’incanto,
tu vedi – espressa – un’anima
salire.

4 commenti:

  1. L'anima della vita, presente in tutti gli esseri viventi e in tutta la Terra.

    Un buon 16 marzo, in attesa della Festa dell'Unità d'Italia e della primavera ufficiale.

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  2. E quando tutto sarà finito? Quando tutto sarà concluso? Io non la vedrò la conclusione, conoscerò l'elisione, il troncamento... "noi non vediamo mai lo spazio puro", dice Rilke parlando degli animali. E per i Greci perfetto era soltanto ciò che era finito, provvisto di limiti, conchiuso - e conchiudibile - entro una forma. La mia forma è un continuo abbozzo un plasmare un fingere un tentare. Un resistere. Solo.
    Pardon Francesca, cancella pure se ti e vi annoio. Buona serata.

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  3. Che dici Ardea?
    Noioso, anzi tragico, sarebbe un blog vuoto senza i commenti preziosi degli amici!
    Continua te ne prego.
    Buona giornata de L'Unità d'Italia a te, Rose e tutti i compagni di viaggio.
    (Stanotte siamo stati vicini di nuovo all'alluvione, ora sta migliorando)

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  4. Siamo finiti e infiniti, perché mutevoli nel tempo e nello spazio, perché aggregati di infinite piccolissime particelle anche loro in continuo mutamento e sottoposte a continue interazioni con il tutto.
    Non chiuderei la nostra vita in qualche limite, fosse pure quello della perfezione.

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