giovedì 31 marzo 2011

Il suono più triste, il suono più dolce di Emily Dickinson

(Franz Xavier Winterhalter/Contessa Alexandra Nikolaevitch Lamsdorff)
Il suono più triste, il suono più dolce,
Il suono più pazzo che esista, -
Gli uccelli, lo fanno in primavera,
Al delizioso chiudersi della notte,
Sulla linea fra marzo e aprile -
Quella magica frontiera
Al di là della quale l'estate esita,
Quasi troppo celestialmente vicina.
Ci fa pensare a tutti i morti
Che si aggiravano con noi qui,
Dal sortilegio della separazione
Resi crudelmente più cari.
Ci fa pensare a ciò che avevamo,
E a ciò che ora piangiamo.
Quasi vorremmo che quelle gole incantatrici
Se ne andassero e non cantassero più.
Un orecchio può spezzare un cuore umano
Tanto in fretta quanto una lancia.
Vorremmo che l'orecchio non avesse un cuore
Così pericolosamente vicino.
*****
The saddest noise, the sweetest noise,
The maddest noise that grows, -
The birds, they make it in the spring,
At night's delicious close,
Between the March and April line -
That magical frontier
Beyond which summer hesitates,
Almost too heavenly near.
It makes us think of all the dead
That sauntered with us here,
By separation's sorcery
Made cruelly more dear.
It makes us think of what we had,
And what we now deplore.
We almost wish those siren throats
Would go and sing no more.
An ear can break a human heart
As quickly as a spear.
We wish the ear had not a heart
So dangerously near.

13 commenti:

  1. E siamo a giovedì, il sole continua anche se la temperatura del primo mattino è ancora fredda!
    Buona fine di marzo!

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  2. Qui pioggia e grisaille... e un lavoro di coloritura ad acquerello di stampe antiche che non è certo fatto per rimontarmi il morale...
    Bonne journée quand même...

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  3. Nel grigiore di questo cielo
    nell'angoscia vanificante
    anche la tersa luminosità
    dell'ideale
    sembra spenta
    come non esistesse

    Mi chiedo col poeta
    che sarà di questo fiato
    che appanna il vetro,
    di un cielo immaginato
    spanna a spanna lucente?

    Le cose ac-cadono
    sono braci, faville
    lentamente, al soffio
    puro del tempo
    la realtà si spegne.

    Reims, 31 marzo 2011

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  4. stupenda questa poesia!!!

    ^_________^

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  5. Per una curiosa coincidenza, stanotte mi sono svegliata al canto di un uccellino.
    Nel buio, ascoltandolo, ho pensato a molte cose prima di riprendere sonno.

    Ardea sempre intenso.

    Buona giornatina!

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  6. Oggi sono ispirato, vi gratifico (si fa per dire). Tacerò domani, promesso.

    Chi può sapere? (latino)
    Chi raggiunge l'istante
    della coscienza
    attraverso l'incessante scrosciare?

    E ancora spazio
    e ancora tempo
    Finis terrae
    mare, spiaggia e sole
    incontaminato (chi può raggiungerlo?)

    Ma io ho visto, ho visto
    nella penombra
    il seno di alabastro
    che rapida ricopri

    Il mio corpo mai davvero nudo
    mai ho attinto all'immemore purezza

    (Vergognarsi per non doversi
    più vergognare)

    Auguratevi di non sapere mai.

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  7. Ardea/Gianrico, non devi tacere. Mai. Un giorno o l'altro se mi dai il permesso ne posto qualcuna.
    Grazie anche a Rose e alla nuova amica Pupottina, davvero un bel nomignolo, mi ricorda la Musetta della Boheme.

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  8. Grazie Francesca, e quando vuoi per la pubblicazione. Buona giornata...

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  9. Benissimo, ora organizzo un pò i tuoi versi...cosa devo scrivere come nome dell'autore?
    Buon w.e. Gianrico!

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  10. Mi chiamo Gianrico Gualtieri, sono originario di Napoli ma vivo all'estero da molti anni. Non vi è molto altro da dire, la mia vita non è molto interessante.

    Buon WE a te e grazie.

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  11. Lo dici tu, Gianrico, secondo me sei tutto da scoprire. Una vita in sordina? Sono quelle che hanno più da dire. A presto.

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  12. Je ne sais pas Francesca... sono stanco, è difficile avere dei valori e fare delle scelte reali, ci vuole coraggio. Ancora più difficile è condividere, trovare, direi bergsonianamente, un momento d'inserzione in questa realtà, essere qualcosa di più che un'ombra dell'ade. Ti invio sull'ultimo post una poesia di Zanzotto, per me una delle più belle che ha scritto.
    Merci et à bientôt.

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