lunedì 4 aprile 2011

Auguratevi di non sapere mai di Gianrico Gualtieri

Santiago Rusinol Prats/La Poesia/1895
Nel grigiore di questo cielo
 nell'angoscia vanificante
anche la tersa luminosità
dell'ideale
sembra spenta
come non esistesse
Mi chiedo col poeta
che sarà di questo fiato
che appanna il vetro,
di un cielo immaginato
spanna a spanna lucente?
Le cose ac-cadono
sono braci, faville
lentamente, al soffio
puro del tempo
la realtà si spegne.
Chi può sapere? (latino)
Chi raggiunge l'istante
della coscienza
attraverso l'incessante scrosciare?
E ancora spazio
e ancora tempo
Finis terrae
mare, spiaggia e sole
incontaminato (chi può raggiungerlo?)
Ma io ho visto, ho visto
nella penombra
il seno di alabastro
che rapida ricopri
Il mio corpo mai davvero nudo
mai ho attinto all'immemore purezza
(Vergognarsi per non doversi
più vergognare)
Auguratevi di non sapere mai.

4 commenti:

  1. Un sentito omaggio al nostro amico Ardea, sperando che gli porti molta fortuna.
    Buon lunedì, coraggio....

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  2. Merci Veronica, credo che la mia poesia funzioni molto per immagini...
    e grazie a te Francesca... bellissima l'immagine scelta come illustrazione.

    Buon lunedì a tutti...

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  3. Il monte non fu mai
    così lontano
    Nulla di grande avemmo
    a questo mondo
    se non miserie, divise
    con noi stessi.

    Nel corpo la dinamica
    è bisogno, per monti vado
    occupo spazio e sono
    l'ineguale certezza
    che resiste

    Scopro la mente, attività
    che col tempo si riduce
    al tranquillo grigiore
    della pietra

    Amica, ora tu sai
    il senso che con sforzo
    da noi stessi caviamo
    la purezza del non-pensiero
    è vita.

    S. Agata sui due Golfi (NA), 1990.

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  4. Auguro a tutti, in particolare all'autore di questo componimento che già ho avuto modo di apprezzare, e alla cara Francesca, di trovare sempre la compagnia di nobili sentimenti e di pensieri elevati.

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