venerdì 20 maggio 2011

Insinuarsi di Marina Cvetaeva

Gerhartz/Giorno di maggio
E, forse, la vittoria vera
su tempo e gravità: passare
senza lasciare tracce, senza
proiettare ombra
sui muri…
Forse - con la rinuncia
prendere? Cancellarsi da ogni specchio?
Come Lermontov al Caucaso, insinuarsi
senza turbare le montagne.
E, forse, unico diletto: con le dita
di Bach sfiorare l’organo
senza turbare l’eco.
Disfarsi senza lasciare cenere
per l’urna.
Forse - con il raggiro
prendere? Da tutti gli orizzonti
uscire? Nel tempo come nell’oceano
insinuarsi - senza allarmare le onde…
14 maggio 1923
(da Dopo la Russia e altri versi, 1928, trad. di Serena Vitale)

3 commenti:

  1. "Forse il rimedio
    è la simulazione,
    è sbigottire come se
    tu fossi,
    o Augusto, o Semper..."

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  2. Passare senza lasciare traccia.
    Che lusso sublime. Quanto siamo immensi nella nostra infinitesima insignificanza, e quanto insignificanti, nella nostra grandezza..


    Buonanotte, buon week-end.

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  3. Grazie amici....buon sabato maggiolino e di attesa...(ma cosa stiamo aspettando???)

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