a Venezia i crepuscoli precoci
e di gramaglie vestono le pietre.
Dardeggia il sole l'ultimo suo raggio
sugli ori dei mosaici ed accende
fuochi di paglia, effimera bellezza.
E cheta, dietro la Procuratie,
sorge intanto la luna.
Luci festive ed argentate ridono,
van discorrendo trepide e lontane
nell'aria fredda e bruna.
Io le guardo ammaliato.
Forse più tardi mi ricorderò
di queste grandi sere
che son leste a venire,
e più belle, più vive le lor luci,
che ora un pò mi disperano
(sempre da me così fuori e distanti!),
torneranno a brillare
nella mia fantasia.
E sarà vera e calma
felicità la mia.
Un ricordo luminoso per alleviare la tristezza.
RispondiEliminaSettembre avanza.
Sempre impeccabile, Francesca, nelle tue foto!
Buon fine settimana.
Ulisse terribile tesoro! Sono non dispiaciuta, di più. Per lui e per te che tanto lo ami. Ti abbraccio Veronica e piango con te. Un bacione a tutti e due.
RispondiEliminaGrazie Rose, sei sempre gentile!
RispondiEliminaIn questo momento ho il cuore triste per Veronica e il suo Ulisse, ma apprezzo sempre molto quello che scrivi! Un abbraccio!
Veronica, mi dispiace immensamente. Un abbraccio forte a te e a Ulisse.
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