mercoledì 26 ottobre 2011

Le osterie di Alda Merini

Pablo Picasso
A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell’eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
meglio l’acre vapore del vino
indenne,
meglio l’ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite;
io amo le osterie
che parlano il linguaggio sottile della lingua di Bacco,
e poi nelle osterie
ci sta il nome di Charles
scritto a caratteri d’oro.

2 commenti:

  1. Alziamo un bicchiere di vino per brindare ad Alda e a Charles, due principi delle osterie.

    Un pensiero alle vittime delle alluvioni, perché è chiaro che nessuno farà niente per loro né per evitare che si ripetano disastri come quelli.

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  2. Oh, te lo posso assicurare, io vivo in Veneto dove l'anno scorso ci fu l'alluvione del 1 novembre, non hanno fatto nulla se non qualche riparazione. La Regione dice sempre che non ci sono soldi!

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