martedì 11 ottobre 2011

Sera d'ottobre di Giovanni Pascoli

Ettore Tito*Autunno*1897
Lungo la strada vedi su la siepe
ridere a mazzi le vermiglie bacche:
nei campi arati tornano al presepe
tarde le vacche.
Vien per la strada un povero che il lento
passo tra foglie stridule trascina:
nei campi intuona una fanciulla al vento:
Fiore di spina! . . .
(In campagna*Myricae)

4 commenti:

  1. Schegge di luce massacrano
    il sagrato
    e brevi spazi e fin troppo presto
    la neve, folli corse
    e impraticabili selciati
    costituiranno un senso?
    Si slarga il senso, la fatica
    d'immani giorni, ancora
    immemore, ancora
    non so chi sono.

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  2. Fior d'ogni fiore/ m'hai messo già 'na spina dentr'ar core/la notte nun ce dormo dar dolore/ fiore de menta e fiore d'igni fiore.

    Mi è venuto in mente uno stornello cantato da Gabriella Ferri.

    Un saluto a tutti.

    Buonanotte.

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  3. Sempre versi che denunciano una sensibilità enorme i tuoi Gianrico, grazie per condividerli con noi.

    Rose, mi hai fatto venire in mente la povera Gabriella che non fu dovutamente apprezzata in vita.

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  4. Era proprio brava, Gabriella Ferri. Romana senza sguaiataggine, intensa, sofferta. Non ce ne sono più, come lei?

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