calmo. Schiamazzavano i
tordi, e nelle paludi qualcosa di vivo
faceva un brusio, come se
soffiasse in una bottiglia vuota.
Passò a volo una beccaccia e
nell'aria con allegri rimbombi.
Ma quando nel bosco si fece
buio e soffiò da oriente un vento
freddo e penetrante, tutto tacque.
Sulle pozzanghere si allungarono
degli aghetti di ghiaccio.
Il bosco divenne squallido, solitario.
Si sentì l'odore dell'inverno.
Che signora, Her Majesty! :)
RispondiEliminaA due passi dal Solstizio e dalla più lunga notte d'inverno, ne annusiamo l'odore incuriositi dalle parole di Cechov.
Buona notte.
..e la notte più lunga è arrivata...
RispondiEliminabuona lunga notte!
le faccio i miei complimenti per il suo blog, un viaggio interessante nella poesia e nella pittura.
RispondiEliminaAuguri veramente sinceri di buon anno nuovo
La notte più lunga e le parole di Cechov.
RispondiEliminaQuale rifugio migliore?
Grazie e tanti auguri!
Lara
Grazie Gianfranco, ricambio!
RispondiEliminaE ti (posso?)spero sempre tra gli amici!
Auguri Lara, che il 2012 ti sia propizio!
RispondiEliminaA te Veronica giunga il mio abbraccio, a te e all'ombra che sempre ti segue e protegge!
RispondiEliminaAvrò poi modo di fare gli auguri a tutti!!!