mercoledì 21 dicembre 2011

L'odore dell'inverno di Anton Cechov

Edgar Maxence*The snow queen
Il tempo dapprincipio fu bello,
calmo. Schiamazzavano i
tordi, e nelle paludi qualcosa di vivo
faceva un brusio, come se
soffiasse in una bottiglia vuota.
Passò a volo una beccaccia e
nell'aria con allegri rimbombi.
Ma quando nel bosco si fece
buio e soffiò da oriente un vento
freddo e penetrante, tutto tacque.
Sulle pozzanghere si allungarono
degli aghetti di ghiaccio.
Il bosco divenne squallido, solitario.
Si sentì l'odore dell'inverno.

7 commenti:

  1. Che signora, Her Majesty! :)

    A due passi dal Solstizio e dalla più lunga notte d'inverno, ne annusiamo l'odore incuriositi dalle parole di Cechov.

    Buona notte.

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  2. ..e la notte più lunga è arrivata...
    buona lunga notte!

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  3. le faccio i miei complimenti per il suo blog, un viaggio interessante nella poesia e nella pittura.
    Auguri veramente sinceri di buon anno nuovo

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  4. La notte più lunga e le parole di Cechov.
    Quale rifugio migliore?
    Grazie e tanti auguri!
    Lara

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  5. Grazie Gianfranco, ricambio!
    E ti (posso?)spero sempre tra gli amici!

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  6. A te Veronica giunga il mio abbraccio, a te e all'ombra che sempre ti segue e protegge!
    Avrò poi modo di fare gli auguri a tutti!!!

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