venerdì 27 gennaio 2012

C'è un paio di scarpette rosse di Joyce Lussu

Carl Larsson•Murre
C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
Schulze Monaco
c'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c'è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c'è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l'eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono
c'è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole...

3 commenti:

  1. Chiedo scusa per essere così scontata come scelta, ne avevo un'altra che userò domani.
    Questa mi strazia il cuore.
    Buon venerdì...

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  2. Non è scontata, ahimé, né per scelta né per contenuto.

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  3. Quando all'Idea si sostituisce l'idea ecco l'ideo-logia, l'Idea ridotta a discorso preciso, rigoroso, articolato. Talmente chiaro e così assolutamente vero ad esclusione di tutto il resto, che è impossibile non imporlo con la forza. Solo la Vita non è così, non è chiara né rigorosa né articolata... quell'idea è il Serpente in mezzo all'Eden che viene a portare la morte e la desolazione come frutto delle sue menzogne-promesse.

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