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| Aleksandra Belcova*Self-portrait*1923 |
Lode, fai piano!
Non sbattere le porte -
gloria!
Angolo
del tavolo - e gomito.
Scompiglio - basta!
Cuore - tranquillo!
Gomito e fronte.
Gomito e - testa.
Giovani - amare.
Vecchi - scaldarsi.
E non c'è tempo - d'essere,
né dove cacciarsi.
Anche una tana, ma -
da sola! Gocce
dai rubinetti,
strepito di sedie,
bocche che parlano
con la minestra
in bocca: "Grazie
per i bei versi".
Dei miei vicini
remoti, nessuno
indovina - che pena
per la mia testa!
Orchestra di vandali!
Fortezza o steppa -
il paradiso è dove
non parlano!
Il bottegaio - soldi.
Il dongiovanni - prede.
A Dio io chiedo
una stanza - qualunque -
un buco - da sola! -
un posto - per me! -
quattro pareti per
il silenzio.
Ma quanto è bella.
RispondiEliminaPenso a Emily, che scelse consapevolmente la sua stanza dell'anima, penso a Blaise Pascal, che leggeva l'inquietudine umana come l'incapacità di starsene tranquilli in una stanza, penso alla stanza di Van Gogh dove lui, impulsivo e sofferente, si sentiva in gabbia come un uccellino.
E adesso sto zitta per non disturbare Marina.
Grazie, Francesca.
Buon mercoledì.
POTREI VIVERE IN UN GUSCIO DI NOCE E CREDERMI IL RE DI UNO SPAZIO INFINITO.
RispondiEliminaAmleto
Le cose belle sono le più vicine a noi. Come ti capisco Rose!
Sembra che nevicherà il fine settimana. Ma oggi sole, vado a fare un pò di pagamenti ohibò!
(Ho usato il dolce stil novo..avrei potuto essere più volgare..)
:D Ohibò è molto elegante!
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