giovedì 24 maggio 2012

Rio Bo e Apro la mia finestra di Aldo Palazzeschi

Herbert Von Reyl-Hanisch
RIO BO
Tre casettine
dai tetti aguzzi,
un verde praticello,
un esiguo ruscello: Rio Bo,
un vigile cipresso.
Microscopico paese, è vero,
paese da nulla; ma però...
c'è sempre disopra una stella,
una grande, magnifica stella,
che a un dipresso...
occhieggia con la punta del cipresso
di Rio Bo.
Una stella innamorata?
Chi sa
se nemmeno ce l'ha
una grande città.
─────
APRO LA MIA FINESTRA
Il pozzo azzurro del sole
affonda,
nel cielo denso d'amaranto,
nel mezzo agli oliveti porporini
galleggia
il mazzo degli oleandri d'argento.
Mi sento bruciare.
(Paesi e figure)

3 commenti:

  1. Sempre piacevoli le tue scelte, Francesca.

    "Apro la mia finestra" poi è meno conosciuta e perciò particolarmente gradita.

    Buona fine di soba.

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  2. Accendi la prima luce della sera, come in una stanza
    in cui riposiamo e, con poca ragione, pensiamo
    il mondo immaginato è il bene supremo.
    Questo è dunque l'incontro più intenso.
    È in tale pensiero che ci raccogliamo
    fuori da ogni indifferenza, in una cosa:
    Entro una sola cosa, un solo scialle
    che ci stringiamo intorno, essendo poveri: un calore,
    luce, potere, l'influsso prodigioso.
    Qui, ora, dimentichiamo l'un l'altro e noi stessi.
    Sentiamo l'oscurità di un ordine, un tutto,
    un conoscere, ciò che fissò l'incontro.
    Entro il suo confine vitale, nella mente,
    diciamo Dio e l'immaginazione sono tutt'uno...
    quanto in alto l'altissima candela irraggia il buio.
    Di questa stessa luce, della mente centrale,
    facciamo una dimora nell'aria della sera
    tale che starvi insieme è sufficiente.

    Wallace Stevens, Il mondo come meditazione, Palermo, Acquario-Guanda, 1986.

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  3. Grazie ragazze! Gianrico, troppo bella. Come puoi vedere sopra ne ho approfittato!
    Buon venerdì.

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