domenica 15 luglio 2012

Profonda, solitaria, immensa notte di Giosuè Carducci

William Herbert Allen
Profonda, solitaria, immensa notte;
Visibil sonno del divin creato
Su le montagne già dal fulmin rotte,
Su le terre che l'uomo ha seminato;
Alte da i casti lumi ombre interrotte;
Cielo vasto, pacifico, stellato;
Lucide forme belle, al vostro fato,
Equabilmente, arcanamente, addotte;
Luna, e tu che i sereni e freddi argenti
Antica peregrina a i petti mesti
Ed a' lieti dispensi indifferenti;
Che misteri, che orror, dite, son questi?
Che siam, povera razza de i viventi?...

Ma tu, bruta quïete, immobil resti.
(Juvenilia°1850)

2 commenti:

  1. Wir suchen überall das Unbedingte, und finden immer nur Dinge (Noi cerchiamo dappertutto l'incondizionato, e troviamo sempre soltanto cose).
    Novalis.

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  2. Novalis è estremamente spirituale, forse un tantino fanatico no?
    Buona serata Rose!

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