mercoledì 10 ottobre 2012

Nel giardino di Giovanni Pascoli

Charles Sprague Pearce
Nel mio giardino, là nel canto oscuro
dove ora il pettirosso tintinnìa,
col gelsomino rampicante al muro,
c'è la gaggìa;
e or che ottobre dentro la vermiglia
foresta il marzo rende morto al suolo,
e sembra marzo, come rassomiglia
bacca a bocciuolo,
alba a tramonto; nelle tenui trine
l'una si stringe, al roseo vespro, quando
l'altro i suoi fiori, candide stelline,
apre, alitando;
ed al sospiro dell'avemaria,
quando nel bosco dalle cime nude
il dì s'esala, il cuore in una pia
ombra si chiude;
e l'anima in quell'ombra di ricordi
apre corolle che imbocciar non vide;
e l'ombra di fior d'angelo e di fior di
spina sorride.
(Alberi e fiori/Myricae)

5 commenti:

  1. Che bella questa tua 'riscoperta' dei poeti 'scolastici'! Pascoli è stato forse un po' sottovalutato, ogni parola di questa poesia è una vera piacevolezza.

    RispondiElimina
  2. Grazie per questa poesia.
    Amo moltissimo Pascoli!
    Ciao e buona serata,
    Lara

    RispondiElimina
  3. Sembra di trovarcisi, nel giardino di Giovanni... quanti fiori riesce a "vedere": non sono molti a farlo!

    Buona notte.

    RispondiElimina
  4. anch'io ho pubblicato una poesia di pascoli, una delle poche che mi piacciono, perchè a dire il vero è un poeta che non mi ha mai preso molto... ma questa devo dire che è molto bella.
    un abbraccio

    RispondiElimina
  5. Quanto io ami Pascoli già lo si capisce dal nome che ho dato a questo blog.
    Grazie carissime Nidia, Lara, Rose e Ellie!

    RispondiElimina