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Hans Makart*Fauno e ninfa ovvero Pan e Flora |
tafani a schiera con asini a tresca,
ragghiando forte, perché non v’incresca,
quanti ne sono in Perosa o Bevagna;
con birri romaneschi di Campagna
e ciaschedun di pugna sì vi mesca:
e, quando questo a gioco non rïesca,
restori i marri de’ pian de Romagna.
Per danzatori vi do vegli armini,
una campana, la qual peggio sona,
stormento sia a voi, e non refini.
E quel che ’n millantar sì largo dona,
en ira vegna de li soi vicini,
perché di cotal gente sì ragiona.
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(Risposta per contrarî ai sonetti de' mesi di Folgore da San Geminiano)
il suo commento mi ha lasciato alquanto basita..
RispondiEliminanon ho bisogno della sua preoccupazione..
evidentemente non sa cosa vuol dire soffrire..
io soffro e non ho pudore a parlarne..
è il mio spazio..
purtroppo lei in maniera ingannevole pubblica poesie..
... quel che si dice rispondere per le rime!
RispondiEliminaBuon 5 aprile, soba pieno!
In quanto a sofferenza ognuno credimi porta la sua croce..e io non sono più molto giovane quindi la mia parte l'ho avuta.
RispondiEliminaIl tuo è un blog molto più "difficile" del mio sicuramente, io uso altri spazi per i miei problemi, forse chi inganna meno sono io.
Ti saluto!
Ciao Rose, pioggia pioggia e pioggia buon venerdì...con piccolo incidente domestico.
RispondiEliminanon era soddisfatta di rispondere sul mio blog?
RispondiEliminae dire che sono venuta per caso!
è proprio una grande falsa..
non ho mai visto una che si preoccupa perchè vuol farmi un complimento..
e quello'stammi bene'finale al mio blog era così sarcastico..
se se lo avesse risparmiato avrebbe fatto una figura più dignitosa!..
addio