mercoledì 17 febbraio 2016

Ancora Pietroburgo di Vladimir Vladimirovic Majakovskij

Negli orecchi i frantumi di un accaldato ballo
e dal Nord - più canuta della neve - una nebbia
dal volto di cannibale assetato di sangue
masticava gli insipidi passanti.

Le ore incombevano come un volgare insulto,
incombono le cinque e sono poi, le sei. 
Ci sta a guardare dal cielo una canaglia
maestosamente come un Lev Tolstoi.

***

1913
Trad. Giovanni Giudici

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