lunedì 22 dicembre 2008

Pace agli uomini di buona volontà di L.S. Senghor

Prinsep/Cinderella O Signore, oggi che siete nato Parigi avete visitato
E poiché diventava meschina e malvagia
col freddo incorruttibile l'avete purificata
Stamani, fino alle ciminiere che cantano insieme
inalberando bandiere bianche:
Signore. avete elargito al mondo diviso
lo neve della vostra pace...
Dimentico
le mani bianche che premendo il grilletto
fecero crollare gli imperi,
le mani che fustigarono schiavi e
che vi flagellarono.
le vecchie mani bianche che vi schiaffeggiarono.
mani sicure che mi spinsero
alla solitudine e all'odio,
le mani bianche che abbatterono
la foresta di palma
che dominava l'Africa...
Il mio cuore, Signore, si è sciolto come neve
sui tetti di Parigi
al sole della vostra tenerezza.
E tenero si è fatto ai miei nemici, fratelli
dalle mani già bianche senza neve,
anche per queste dita di rugiada che sento,
ogni sera,
sulle mie guance brucianti.

2 commenti:

  1. DI DRAGHI CHE IN NOI


    Assordante silenzio
    è fiato che senti e non vuoi
    è dietro di te.

    Calcando bui percorsi
    di ansia e mestizia
    c'è un solo riscontro
    che palpebre urta ed incarna.

    A guisa di antro
    un cuore s'inombra
    e perpetua nei ritmici
    Inverni del nostro scontento.

    Scivolanti declivi
    di nere scoscese e piovaschi
    ad eludere chiome e cipressi
    sferzati da gelido vento
    percorsi interiori dilagano.

    Gujil, 2008

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