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Rolf Armstrong/Hello/1929 |
e giovane le scale Annina!
Mordendosi la catenina
d'oro, usciva via
lasciando nel buio una scia
di cipria, che non finiva.
L'ora era di mattina
presto, ancora albina.
Ma come s'illuminava
la strada dove lei passava!
Tutto Cors'Amedeo,
sentendola, si destava.
Ne conosceva il neo
sul labbro, e sottile
la nuca e l'andatura
ilare - la cintura
stretta, che acre e gentile
(Annina si voltava)
all'opera stimolava.
Andava in alba e in trina
pari a un'operaia regina.
Andava col volto franco
(ma cauto, e vergine, il fianco)
e tutta di lei risuonava
al suo tacchettio la contrada.
(Il seme del piangere)
Deliziosissima figurina rétro, Annina.
RispondiEliminaIl ticchettio dei tacchi la circondaa e la rende viva.
Buon weekend, Francesca!
Bellissima, come dice Rose dal sapore un pò retrò.
RispondiEliminaSono bellissime le poesie che pubblichi.
Finchè la stavo copiando, come a voi mi è parsa viva, leggiadra e felice figurina, mi sembrava di sentirne il ticchettio sulle scale...che ne sarà stato di lei?
RispondiEliminaBuona domenica ragazze, e lieta di conoscerti Iride Libera, grazie!
Un altro grazioso particolare, la catenina che Annina morde, evoca una certa timidezza.
RispondiEliminaSempre più intrigante, questa ragazza.
Timidezza ma anche seduzione no?
RispondiEliminaCertamente!
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