Lèvati, bella, ch'è tempo d'amare.
Io ti reco i desir de le vïole
E gl'inni de le rose al risvegliare.
Dal mio splendido regno a farti omaggio
Io ti meno valletti aprile e maggio
E il giovin anno che la fuga affrena
Su 'l fior de la tua vaga età serena.
Batte a la tua finestra, e dice, il vento:
Per monti e piani ho vïaggiato tanto!
Sol uno de la terra oggi è il concento,
E de' vivi e de' morti un solo è il canto.
De' nidi a i verdi boschi ecco il richiamo
- Il tempo torna: amiamo, amiamo, amiamo -
E il sospir de le tombe rinfiorate
- Il tempo passa: amate, amate, amate. -
Batte al tuo cor, ch'è un bel giardino in fiore,
Il mio pensiero, e dice: Si può entrare?
Io sono un triste antico vïatore,
E sono stanco, e vorrei riposare.
Vorrei posar tra questi lieti mâi
Un ben sognando che non fu ancor mai:
Vorrei posare in questa gioia pia
Sognando un bene che già mai non fia.
(Rime Nuove/Libro III)
Giosuè innamorato... pare un tipo deciso e passionale!
RispondiEliminaQuasi domani. Buonanotte e buondì.
Tutto si è compiuto e tutto si è rivelato inutile ma l'Amore non vuole morire. Soli di bronzo costellano i nastri d'asfalto, senza essere uditi da nessuno, in qualche luogo, uccelli sconosciuti cantano. Carne disfatta senza ora, né luogo, disciogliersi e protrarsi in un forse che è già da sempre un mai.
RispondiEliminaSempre belle le tue parole Gianrico.
RispondiEliminaEh sì Rose, anche il barbuto Giosuè può provare qualche sentimento....Vi auguro un bel mercoledì di sole!