lunedì 5 marzo 2012

E la tua veste è bianca di Salvatore Quasimodo

Van Rysselberghe
Piegato hai il capo e mi guardi;
e la tua veste è bianca,
e un seno affiora dalla trina
sciolta sull’omero sinistro. 
Mi supera la luce; trema,
e tocca le tue braccia ignude.
Ti rivedo. Parole
avevi chiuse e rapide‚
che mettevano cuore
nel peso d’una vita
che sapevo di circo.
Profonda la strada
su cui scendeva il vento
certe notti di marzo‚
e ci svegliava ignoti
  come la prima volta.
 

2 commenti:

  1. Grazie per la poesia, per la signora che ci sbircia dall'immagine e per quella seduta della foto. :)

    Buona settimana.

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  2. Quello sullo sfondo è mio figlio, mi somiglia? Buona serata...

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