venerdì 20 settembre 2013

Care speranze, quante... di Alfonso Gatto

Ángel Zárraga
Care speranze, quante. Sembrava che la vita
non bastasse ad emergere al respiro
di quella luce chiara. L'estate è già finita,
annotta il vento ai baratri di Capri.
Care memorie, quante. Nel ritiro
dell'anima più nulla mai che s'apra
a bruciare nel vivido degli occhi.
Le ceppaie riprendono l'inverno
precoce dell'autunno, sugli stocchi
restano nomi date quest'eterno
malvezzo del ricordo per chi passa
incerto tra l'esistere o il volere
che la sua vita sembri agli altri il sogno
che mai non visse.
                 C'è chi porta il cogno
dell'olio a sdebitarsi del frantoio
e chi dolce l'amaro del suo bere
vuol dirsi pur di credere al bicchiere
di luce sull'argento del vassoio.
*DESINENZE*

3 commenti:

  1. Ancora speranze... l'inizio dell'autunno sembra richiederle.

    Sempre piacevole, Alfonso Gatto, e anche la figura con i frutti rossi!

    Buon weekie!

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  2. Ultimo week dell'estate, abbastanza estivo direi...

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  3. Sì. s': si è alzata la temperatura... spero che duri!

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