sabato 28 giugno 2014

Attraccano i terrazzi di Maria Luisa Spaziani

Géza Faragò*1913
Di brughiera in brughiera
di frontiera in frontiera
risalendo all'idea dei tuoi occhi
oggi ti chiamo, amato,
amato che morrai come le selve
morranno, e il tempo, e il mare...

Di parola in parola t'ho cercato,
di cielo in cielo, là dove ogni nome
si fonde alla sua luce, e le future
albe sono il passato.

Ai miei gelidi vetri di prigione
attraccano i terrazzi di un'estate
piena dei fischi della ferrovia.

Bastano, a un cuore vivo, una canzone,
uno stridore, un grillo, un gatto sperso:

ed ecco la più lunga sinfonia

un universo
***
UTILITA' DELLA MEMORIA

1 commento:

  1. Stiamo negli ultimi versi, vero, Francesca?

    Come mi piace la donnina col gattone (che per quanto è grosso ricorda quello di Bulgakov).

    Buona domenica!

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