Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 22 giugno 2011

Meriggio d'estate di Umberto Saba

Martin Rico Y Ortega
Silenzio! Hanno chiuso le verdi
persiane delle case.
Non vogliono essere invase.
Troppe le fiamme
della tua gloria,o sole!
Bisbigliano appena
gli uccelli,poi tacciono,vinti
dal sonno. Sembrano estinti
gli uomini, tanto è ora pace
e silenzio...Quand'ecco da tutti
gli alberi un suono s'accorda,
un sibilo lungo che assorda,
che solo è così: le cicale.

4 commenti:

Rose ha detto...

Una piccola musichetta diurna.

Silenzio.
Bisbigli, poi silenzio (gli uccelli sono zittiti dalla calura), silenzio ancora (quello degli uomini che fanno la pennica, come dicono a Roma) e poi... taca banda! Le cicale!

A me l'estate piace, e se mi lamento per il caldo sono una cretina.

Buon mercoldì!

Rita Baccaro ha detto...

I suoni dell'estate, che meraviglia!
E aggiungerei lo sciabordìo delle onde sugli scogli che sento la notte dalla mia villa al mare.... perchè di giorno arriva il vociare delle tante persone in vacanza!!!

Francesca Vicedomini ha detto...

Beata te Rita, io mi sto cuocendo in terrazza tutti i pomeriggi, sopportando il caldo, ma la vanità è la vanità e non si arrende agli anni, viva il caldo Rose (l'estate dura poco)

Rose ha detto...

Ho saputo proprio stamattina che altre due mie conoscenti fanno lo stesso, e oggi pomeriggio scopro che anche tu, Francesca, prendi il sole sul terrazzo! :)
Una signora che abita di fronte mi dice che dalla sua finestra mi vede. Io le dico che se non vuol vedermi basta che guardi altrove, perché non mi sposterò almeno finché non sarò doratina.
Non sono una fanatica dell'abbronzatura: mi basta un filo d'ambra sulla pelle e un po' di vitamina D nelle ossa, così, giusto per sentire fino in fondo che è arrivata l'estate.

Buon pomeriggio azzurro e lungo a tutti.