Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 30 novembre 2009

Arie XXXIII e XXXIV di Pietro Metastasio

JacquetXXXIII
Ch'io parto reo, lo vedi;
ch'io son fedel, lo sai:
di te non mi scordai;
non ti scordar di me.
Soffro le mie catene;
ma questa macchia in fronte,
ma l'odio del mio bene
soffribile non è.
XXXIV
Se mai senti spirarti sul volto
lieve fiato, che lento s'aggiri
,dì: son questi gli estremi sospiri
del mio fido, che muore per me.
Al mio spirto dal seno disciolto
la memoria di tanti martìri
sarà dolce con questa mercé.

domenica 29 novembre 2009

Conosco vite di Emily Dickinson

Dicksee/Reverie
Conosco vite, che potrei perdere
Senza Sofferenza -
Di altre - un istante di assenza -
Sarebbe un'Eternità -
Queste ultime - un Numero esiguo -

Arrivano a malapena a Due -
Le prime - un Orizzonte di Moscerini
Supererebbero facilmente -

sabato 28 novembre 2009

Fiori di Arthur Rimbaud

ScholdererDa un gradino d'oro,- fra i cordoni di seta, le
garze grigie, i velluti verdi e i dischi di
cristallo che anneriscono come bronzo al
sole,- vedo la digitale schiudersi sopra un
tappeto di filigrane d'argento, d'occhi e di
capigliature.
Monete d'oro giallo sparse sull'agata, pilastri
di mogano che sorreggono una cupola di
smeraldi, mazzi di raso bianco e sottili verghe
di rubino circondano la rosa acquatica.
Simili a un dio dagli enormi occhi azzurri e
dalle forme di neve, il mare e il cielo attirano
verso le terrazze di marmo la folla delle
giovani e forti rose.

venerdì 27 novembre 2009

Sonetto 2 di William Shakespeare

Ramon ZubiarreQuando quaranta inverni assedieranno la tua fronte
e profonde trincee solcheranno il campo della tua bellezza,
l'orgoglioso manto della gioventù, ora ammirato
,sarà a brandelli, tenuto in nessun conto.
Allora, se richiesto dove la tua bellezza giace
,dove il tesoro dei tuoi gagliardi giorni,
rispondere ch'essi s'adagiano infossati nei tuoi occhi
per te vergogna bruciante sarebbe e ridicolo vanto.
Quanta più lode meriterebbe la tua bellezza,
se tu potessi replicare: "Questo mio bel bambino
pareggia il conto e fa perdonare il passare degli anni",
dando prova che la sua bellezza da te fu data.
Sarebbe questo un sentirsi giovane quando sei vecchio,
mirare il tuo sangue caldo quand'esso nelle tue vene è freddo.

giovedì 26 novembre 2009

Terra Santa di Alda Merini

MunchHo conosciuto Gerico,
ho avuto anch'io la mia Palestina,
le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettata
ci ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c'era anche il Messia
confuso dentro la folla:
un pazzo che urlava al Cielo
tutto il suo amore in Dio.
Noi tutti, branco di asceti
eravamo come gli uccelli
e ogni tanto una rete
oscura ci imprigionava
ma andavamo verso la messe,
la messe di nostro Signore
e Cristo il Salvatore.
Fummo lavati e sepolti,
odoravamo di incenso.
E dopo, quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno.
Ma un giorno da dentro l'avello
anch'io mi sono ridestata
e anch'io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione,
ma non sono salita ai cieli
sono discesa all'inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica.
Le dune del canto si sono chiuse,
o dannata magia dell'universo,
che tutto può sopra una molle sfera.
Non venire tu quindi al mio passato,
non aprirai dei delta vorticosi,
delle piaghe latenti, degli accessi
alle scale che mobili si dànno
sopra la balaustra del declino;
resta, potresti anche essere Orfeo
che mi viene a ritogliere dal nulla,
resta o mio ardito e sommo cavaliere,
io patisco la luce, nelle ombre
sono regina ma fuori nel mondo
potrei essere morta e tu lo sai
lo smarrimento che mi prende pieno
quando io vedo un albero sicuro.

mercoledì 25 novembre 2009

Certezza di Antonia Pozzi

Bebe Daniels 1901-1971Tu sei l’erba e la terra, il senso
quando uno cammina a piedi scalzi
per un campo arato.
Per te annodavo il mio grembiule rosso
e ora piego a questa fontana
muta immersa in un grembo di monti:
so che a un tratto-
il mezzogiorno sciamerà coi gridi
dei suoi fringuelli -
sgorgherà il tuo volto
nello specchio sereno, accanto al mio.
9 gennaio 1938

martedì 24 novembre 2009

Haiku di Yosa Buson

H. Fantin Latour/1866
l'aquilone
anche ieri nel cielo
al solito posto
*****************
"Datemi alloggio per la notte"
e l'uomo getta la spada.
Tormenta di neve.
******************
via ieri,
via oggi,
ormai
non più un'oca selvatica,
stanotte

lunedì 23 novembre 2009

Arie XXXI e XXXII di Pietro Metastasio

Parto; ma tu, ben mio,
meco ritorna in pace.
Sarò qual più ti piace;
quel che vorrai farò.
Guardami, e tutto obblio;
e a vendicarti io volo.
Di quello sguardo
solo io mi ricorderò.
XXXII
Fra stupido e pensoso,
dubbio così s'aggira
da un torbido riposo
chi si destò talor:
che desto ancor delira
fra le sognate forme;
che non sa ben se dorme,
non sa se veglia ancor.

domenica 22 novembre 2009

Lottò come chi non ha niente da perdere di Emily Dickinson

Waterhouse/Tristano e Isotta
Lottò come Chi non ha niente da perdere -
Si concesse alle Pallottole
Come Uno che per una Vita ulteriore
Non avesse uno Scopo ulteriore -
Invitò la Morte - con attacchi spavaldi -
Ma la Morte era Sfuggente con Lui
Come gli Altri, erano Sfuggenti con la Morte -
Per Lui - vivere - era la Condanna -
I Suoi Compagni, scompigliati come Fiocchi
Quando le Raffiche rivoltano la Neve -
Ma Lui - rimase vivo Perché
Bramoso di morire -

sabato 21 novembre 2009

Nero di Alina Reyes

LeightonNero, il velo
Nera, la bocca chiusa.
Nero, lo schermo. Tra la madre ed i figli, tra le amanti
e l'amante, tra il fratello e la sorella,
tra la donna e gli uomini. Nero, nero, nero.
Nero, il lenzuolo di morte dove ti murano viva.
Nero, il pube che ha visto nascere le loro idee nere.
Nera, la bestia che sei nella loro testa nera di odio.
Nera, la tomba dove cadde la loro umanità.
Nere, le loro mani.
Nero su nero, la mia lettera, le mie parole che non puoi
vedere, non puoi dire, e che rinvii tuttavia, farfalle
nere prima dell'istante in cui si diventa cieco.
Te ne supplico, guarda nella tua stanza nera la luce
che hanno perso e di cui avranno bisogno, una mattina.

venerdì 20 novembre 2009

Al caro e affettuoso marito di Anne Bradstreet

Juan Antonio Aguirre
Se mai due furono uno, noi di certo.
Se mai uomo fu amato da sposa, tu allora;
se mai sposa fu lieta del suo uomo,
confrontatevi con me, donne, se potete.
Ho in pregio l'amor tuo più che miniere d'oro
o di tutte le ricchezze che l'Oriente possiede.
L'amor mio è tale che non lo spengono i fiumi,
né tu mi devi altra ricompensa che amore.
L'amor tuo è tale che mai potrei ripagarlo:
prego il cielo che te ne rimeriti in molti modi.
E mentre viviamo, e perseveriamo così nell'amore,
che per sempre si viva quando più non vivremo.

giovedì 19 novembre 2009

Passione d'amore di Saffo

Leighton-ClytemnestraQuei parmi in cielo fra gli Dei, se accanto
ti siede, e vede il tuo bel riso, e sente
i dolci detti e l'amoroso canto!
A me repente,
con più tumulto il core urta nel petto:
more la voce, mentre ch'io ti miro,
su la mia lingua nellefauci stretto
geme il sorriso.
Serpe la fiamma entro il mio sangue, ed ardo:
un indistinto tintinnio m'ingombra
gli orecchi, e sogno: mi s'innalza al guardo
torbida l'ombra.
E tutta molle d'un sudor di gelo,
e smorta in viso come erba che langue,
tremo e fremo di brividi, ed anelo
tacito, esangue.

mercoledì 18 novembre 2009

Elogio alla morte di Alda Merini

Gibault Se la morte fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un'acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poiché la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni senza un perchè
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia
,a me non importa perchè tu mi fai vivere,
perché mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto e impreciso
che è la morte di ogni poeta.

martedì 17 novembre 2009

Confidare di Antonia Pozzi

Gala/Salvador Dalì Ho tanta fede in te. Mi sembra
che saprei aspettare la tua voce
in silenzio, per secoli
di oscurità.
Tu sai tutti i segreti,
come il sole:
potresti far fiorire
i gerani e la zàgara selvaggia
sul fondo delle cave
di pietra, delle prigioni
leggendarie.
Ho tanta fede in te. Son quieta
come l'arabo avvolto
nel barracano bianco,
che ascolta Dio maturargli
l'orzo intorno alla casa.
8 dicembre 1934

lunedì 16 novembre 2009

Haiku di Kobayashi Issa

Henri Fantin Latour
giovinezza:
rende bello persino
i morsi della pulce
***
io solo c'ero.
Io, solo. E fioccava
intorno la neve.
***
in questo mondo
dall'alba già tribola
pur la farfalla

domenica 15 novembre 2009

Arie XXVIII- XXX di Pietro Metastasio

Quenn/Maria AntoniettaXXVIII
Dunque si sfoga in pianto
un cor d'affanni oppresso,
e spiega il pianto istesso
quando è contento un cor?
Chi può sperar fra noi
piacer che sia perfetto,
se parla anche il diletto
co' segni del dolor?
XXX
Io sento che in petto
mi palpita il core,
né so qual sospetto
mi faccia temer.
Se dubbio è il contento,
diventa in amore
sicuro tormento
l'incerto piacer.

sabato 14 novembre 2009

Ero la più minuta della casa di Emily Dickinson

Jeanne/Redon
Ero la più minuta della Casa -
Occupavo la Stanza più piccola -
Di notte, il mio piccolo Lume, un Quaderno -
E un Geranio -
Così appostata potevo catturare il Tesoro
Che non cessava mai di cadere -
E giusto il mio Cestino -
Fatemi pensare - sono certa
Che ciò fosse tutto -
Non parlavo mai - se non interrogata -
E in quel caso, brevemente e a bassa voce -
Non potevo sopportare di vivere - a voce alta -
Il Chiasso mi faceva così vergognare -
E se non fosse stato così lontano -
E che tutti quelli che conoscevo
Ci sarebbero andati - avevo spesso pensato
A come inavvertita - sarei potuta morire -

venerdì 13 novembre 2009

E ciò che voglio è l'amore di Alina Reyes

Gustav Klimt
E ciò che voglio è l'amore,
l'amore spensierato e quello che rimette tutto in discussione,
quello che fa rinascere,
l'amore passionale, l'amore lontano, il fine amore,
quello che vi costringe a superarvi,
l'amore platonico, l'amore sessuale,
l'amore lieve, l'amore oscuro, l'amore luminoso,
l'amore tenero,
l'amore fedele, l'amore infedele,
l'amore geloso, l'amore generoso,
l'amore libero, l'amore sognato,
l'amore adorazione, l'amore mistico, l'amore istintivo,
l'amore che si fa, il prima, il durante e il dopo l'amore,
l'amore che brucia, l'amore pudico,
l'amore segreto, l'amore gridato,
l'amore che fa male al corpo,
l'amore che fa bene al corpo,
l'amore che paralizza e quello che dà le ali,
l'amore a morte, l'amore a vita,
il primo amore, l'amore perduto,
l'amore ferito, il prossimo amore,
perché non ci sono regole,
perché è necessario inventare i propri amori,
inventare la propria vita.

giovedì 12 novembre 2009

Nozze di Saffo

Lorenzo Lotto/Messer Marsilio e moglie/1523 Sposo beato, le nozze dei tuoi sogni
sono compiute. È tua
la fanciulla che ami.
O sposa, tu sei
tutta grazia: i tuoi occhi
son dolci, il bel viso
è tutto amore...
O sposo,
felice sposo,
noi fanciulle canteremo
questa notte,
il tuo amore e la tua sposa
profumata di viola,
canteremo questa notte...

mercoledì 11 novembre 2009

Estate di San Martino di Ugo Betti

Demuth*Zinnie
Schiarita di novembre
al tuo breve sereno
già il camposanto di fioretti è pieno.
Di solingo giardino
quasi marmoree panche
aspettano le tombe, al sole, bianche.
L'erba, che ai sonni invita, come d'aprile è folta:
gonfiano le radici un'altra volta.
Che aprile sia tornato
e l'amoroso affanno,
dentro la terra i morti crederanno.
Schiarita di novembre,
al pallido sereno
il camposanto di fioretti è pieno.

martedì 10 novembre 2009

Spazio di Alda Merini

Poldi/Schiele Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch'io lanci un urlo inumano,
quell'urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.

lunedì 9 novembre 2009

Desiderio di cose leggere di Antonia Pozzi

Il piede di Gala/DalìGiuncheto lieve biondo
come un campo di spighe
presso il lago celeste
e le case di un'isola lontana
color di vela
pronte a salpare -
Desiderio di cose leggere
nel cuore che pesa
come pietra
dentro una barca -
Ma giungerà una sera
a queste rive
l'anima liberata:
senza piegare i giunchi
senza muovere l'acqua o l'aria
salperà - con le case
dell'isola lontana,
per un'alta scogliera
di stelle -
1° febbraio 1934

domenica 8 novembre 2009

Haiku di Kobayashi Issa

J.H. Henshall
si sveglia
e sbadiglia, il gatto;
poi, l'amore

sabato 7 novembre 2009

Arie XXI e XXVII di Pietro Metastasio

Mrs Siddons/GainsboroughXXI
Son confusa pastorella,
che nel bosco a notte oscura
senza face e senza stella,
infelice si smarrì.
Mal sicura al par di quella
l'alma anch'io gelar mi sento:
all'affanno, allo spavento
m'abbandono anch'io così.
XXVII
Tu non sai che bel contento
sia quel dire: offesa sono;
lo rammento, ti perdono,
e mi posso vendicar:
e mirar frattanto afflitto
l'offensor vermiglio in volto,
che pensando al suo delitto
non ardisce favellar.

venerdì 6 novembre 2009

Il nome suo è Autunno di Emily Dickinson

Henri Fantin Latour
Il nome - suo - è "Autunno" -
Il colore - suo - è Sangue -
Un'Arteria - sulla Collina -
Una Vena - lungo la Strada -
Grandi Globuli - nei Viali -
E Oh, l'Acquazzone di Tinte -
Quando i Venti - rovesciano il Bacile -
E versano Pioggia Scarlatta -
Sparpaglia Berretti - laggiù -
Forma rubicondi Stagni -
Poi - avvolgendosi come una Rosa - se ne va -
Su Vermiglie Ruote -

giovedì 5 novembre 2009

Sono quella che sono di Jacques Prevert

Eva/Levy DhurmerSono quella che sono
Sono fatta così
Se ho voglia di ridere
Rido come una matta
Amo colui che m'ama
Non è colpa mia
Se non e sempre quello
Per cui faccio follie
Sono quella che sono
Sono fatta così
Che volete ancora
Che volete da me
Son fatta per piacere
Non c'e niente da fare
Troppo alti i miei tacchi
Troppo arcuate le reni
Troppo sodi i miei seni
Troppo truccati gli occhi
E poi
Che ve ne importa a voi
Sono fatta così
Chi mi vuole son qui
Che cosa ve ne importa
Del mio proprio passato
Certo qualcuno ho amato
E qualcuno ha amato me
Come i giovani che s'amano
Sanno semplicemente amare
Amare amare...
Che vale interrogarmi
Sono qui per piacervi
E niente può cambiarmi.

mercoledì 4 novembre 2009

Vertigine di Arthur Rimbaud

KhnopffChe cosa sono per noi, cuore mio, i laghi di sangue e di brace,
e mille uccisioni, e le lunghe grida di rabbia,
singhiozzi d'ogni inferno che rovescia ogni ordine,
e ancora l'Aquilone sulle rovine,
e ogni vendetta? Nulla. Ma sì, intera la vogliamo!
Industriali, principi, senati; perito!
Potenze, giustizia, storia: abbasso!
Questo ci spetta. Il sangue! Il sangue! La fiamma d'ora!
Tutto alla guerra, alla vendetta, al terrore.
Spirito mio! Volteggiamo nella morsura.
Ah, passate, repubbliche di questo mio mondo!
Imperatori, reggimenti, coloni, popoli. basta!
Chi attizzerebbe i furiosi vortici di fuoco,
all'infuori di noi e di coloro che immaginiamo fratelli?
A noi, romanzeschi amici. Ci divertiremo.
Noi non lavoreremo mai, o fiotti di fiamme!
Europa, Asia, America, scomparite.
La nostra marcia vendicatrice ha tutto occupato,
città e campagne! Saremo schiacciati!
I vulcani salteranno! E l'oceano percosso...
Oh, amici miei... È certo, cuor mio: sono fratelli.
Se ci mettessimo in marcia, neri sconosciuti...
Andiamo, andiamo! O sventura mi sento fremere,
la vecchia terra su me, sempre più vostro, la terra piomba.

(Non è nulla: sono qui: ci sono sempre.)

martedì 3 novembre 2009

Spleen di Charles Baudelaire

Marianne Stokes
Quando il cielo basso pesa come un coperchio
sullo spirito che geme, preda d'un tedio ininterrotto,
quando dell'orizzonte abbracciando tutto il cerchio
dispensa un giorno nero più triste della notte;
quando la terra si muta in un'umida cella,
e la Speranza, come un pipistrello maldestro,
va urtando i muri con la sua ala timida
e ai soffitti marciti cozzando con la testa;
quando la pioggia svolgendo le strisce sterminate
imita le sbarre di una prigione immensa,
e accorre un popolo muto di ragni infami
che appende le sue reti dentro i nostri cervelli;
campane all'improvviso saltano con furia
e scagliano verso il cielo un atroce lamento,
come spiriti erranti inquieti e senza patria
che si mettano a gemere ostinatamente.
- E carri funebri, senza tamburi né musica,
mi sfilano nell'anima in lungo e lento corteo;
la Speranza, vinta, piange, e l'Angoscia, dispotica,
mi pianta sul cranio reclino il suo vessillo nero.

lunedì 2 novembre 2009

Novembre di Antonia Pozzi

Pruszkowski/Giorno delle anime E poi – se accadrà ch’io me ne vada -
resterà qualche cosa
di me
nel mio mondo –
resterà un’esile scìa di silenzio
in mezzo alle voci –
un tenue fiato di bianco
in cuore all’azzurro -
Ed una sera di novembre
una bambina gracile
all’angolo d'una strada
venderà tanti crisantemi
e ci saranno le stelle
gelide verdi remote -
Qualcuno piangerà
chissà dove – chissà dove –
Qualcuno cercherà i crisantemi
per me
nel mondo
quando accadrà che senza ritorno
io me ne debba andare.
Milano, 29 ottobre 1930

domenica 1 novembre 2009

Funerale senza tristezza di Antonia Pozzi

Hero 1898/L.Alma Tadema Questo non è esser morti,
questo è tornare
al paese, alla culla:
chiaro è il giorno
come il sorriso di una madre
che aspettava.
Campi brinati, alberi d’argento, crisantemi
biondi: le bimbe
vestite di bianco,
col velo color della brina,
la voce colore dell’acqua
ancora viva
fra terrose prode.
Le fiammelle dei ceri, naufragate
nello splendore del mattino,
dicono quel che sia
questo vanire
delle terrene cose–
dolce –,
questo tornare degli umani,
per aerei ponti
di cielo,
per candide creste di monti
sognati,
all’altra riva, ai prati
del sole.
3 dicembre 1934