Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 6 febbraio 2008

Il brivido di Giovanni Pascoli

Il brivido
Mi scosse,
e mi corse le vene
il ribrezzo.
Passata m'è forse
rasente, col rezzo
dell'ombra sua nera
la morte...
Com'era?
Veduta vanita,
com'ombra di mosca:
una ombra infinita,
di nuvola fosca
che tutto fa sera:
la morte...
Com'era?
Tremenda e veloce
come un uragano
che senza una voce
dilegua via vano:
silenzio e bufera:
la morte...
Com'era?
Chi vede lei, serra
né apre più gli occhi.
Lo metton sotterra
che niuno lo tocchi,
gli chieda - Com'era?
rispondi...
com'era? -
da I Canti di Castelvecchio
Dipinto Il silenzio di Levy Dhurmer
(dopotutto siamo al mercoledì delle Ceneri...)

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