Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 27 marzo 2011

Caro Marzo di Emily Dickinson

Louise Abbema/1878
Caro Marzo - Entra -
Come sono felice -
Ti aspettavo da tanto -
Posa il Cappello -
Devi aver camminato -
Come sei Affannato -
Caro Marzo, come stai tu, e gli Altri -
Hai lasciato bene la Natura -
Oh Marzo, Vieni di sopra con me -
Ho così tanto da raccontare -
Ho avuto la tua Lettera, e gli Uccelli -
Gli Aceri non sapevano che tu stessi arrivando -
L'ho annunciato - come sono diventati Rossi -
Però Marzo, perdonami -
Tutte quelle Colline che mi lasciasti da Colorare -
Non c'era Porpora appropriata -
L'hai portata tutta con te -
Chi bussa? Ecco Aprile -
Chiudi la Porta -
Non voglio essere incalzata -
È stato via un Anno per venire
Ora che sono occupata -
Ma le inezie sembrano così banali
Non appena arrivi tu
Che il Biasimo è caro come la Lode
E la Lode effimera come il Biasimo -
*****

Dear March
Dear March - Come in -
How glad I am -
I hoped for you before -
Put down your Hat -
You must have walked -
How out of Breath you are -
Dear March, how are you, and the Rest -
Did you leave Nature well -
Oh March, Come right up the stairs with me -
I have so much to tell -
I got your Letter, and the Birds -
The Maples never knew that you were coming -
I declare - how Red their Faces grew -
But March, forgive me -
All those Hills you left for me to Hue -
There was no Purple suitable -
You took it all with you -
Who knocks? That April -
Lock the Door -
I will not be pursued -
He stayed away a Year to call
When I am occupied -
But trifles look so trivial
As soon as you have come
That Blame is just as dear as Praise
And Praise as mere as Blame -

3 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

A tutti voi una buona domenica di marzo!

Rose ha detto...

Che belle cose hai postato, Francesca! Una poesia e un dipinto dolcissimi.
Mi piace tanto la decisione di Emily di rimanere nel suo sentimento incerto e festoso verso marzo che è arrivato, la sua propensione quasi zen ad accettare il gradito e il meno gradito così come sono.
Non sono del tutto d'accordo sulla traduzione di "mere" con "effimero". "Mere" significa mero, puro e semplice. Più spontaneo e diretto, più trasparente di "effimero", insomma, e senza alcuna traccia di connotazione negativa.
Solo se la lode rimane neutrale, pura e semplice, può sfumare nel biasimo e il biasimo essere lode allo stesso tempo.

Buona domenica alla signora Francesca, alla signorina Giulietta e a tutti!

asia ha detto...

Questa poesia mi ha fatto pensare ad una poetessa mistica del kashmir nata nel 1326 si chiama Lalla Arifa e esprime esattamente lo stesso concetto di Emily, concetto non facile, che presuppone una'evidente superiorità esistenziale.

"Parfois ils m'accablent de reproches
ou m'insultent
Qu'ils suivent donc leur penchants.
Parfois ils m'adorent et m'offrent des fleurs.
Dans ma pureté,
je suis indifférente au blâme et a la louange." Lalla
ciao