Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 21 luglio 2012

Dormono selve di Salvatore Quasimodo

Aurelio Arteta
Matrice secca d'amore e di nati,
ti gemo accanto
da lunghi anni, disabitato.
Dormono selve,
di verde serene, di vento,
pianure dove lo zolfo
era l'estate dei miti
immobile.
Non eri entrata a vivermi,
presagio di durevole pena.
La terra moriva sulle acque
antiche mani nei fiumi coglievano papiri.
Non so odiarti: così lieve
il mio cuore d'uragano.
(Òboe sommerso)

2 commenti:

Rose ha detto...

Mi lascia un senso di incompletezza, sembra come sospesa in aria.

Rose ha detto...

Buona sera!