Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 9 luglio 2014

Sera d'estate di Alfonso Gatto

Bouguereau*Le crepuscule

Ai miei giornila sera stanca e trafelata
con i gradini, il muro d'erba, il mare
e il braccio mesto alla fronte
nel giro degli occhi non accadrà:
presagio di madre, il letto bianco d'estate
nella stanza aperta.

Moriva lungo il braccio
la testa avviata sul tavolo
e, lontani, il mare, la notte fresca di voci,
i cocomeri rossi,
le logge aperte alle famiglie,
sembravano cantati sulle ceste
fin sotto i balconi.

E m'era sonno, a rampe dei suoi lumi,
il villaggio più alto
dietro i carri innalzati del fieno,
come la luna risalita ai monti
dava quiete alle stanze, alla memoria.
***
POESIE 1929-1941

2 commenti:

Rose ha detto...

Morbida, intima, come la ragazza crepuscolare.
Sempre gradite le impressioni di Alfonso Gatto.

Buon soba (piovoso)!

Francesca Vicedomini ha detto...

qualche goccia qua e là e l'estate si fa desiderare...