Rolf Armstrong |
A sbattere su questo specchio ammiccando che risplende
D'una scheggia d'oro, intoppo dell'astro giallo, spento.
Vedrete una gemma in questa scheggia d'argento.
Verrete da quest'uomo, al suo riflesso sdolcinato
Senza calore... Ma, il giorno in cui gli saliva la febbre,
Non avete sentito niente, voi che — mezzogiorno passato -
Cadete in questo raggio cadente che ha lasciato.
Lui non vi conosce già più, Voi, Ombra risaputa,
Voi che aveva posato nel suo cielo completamente nuda,
Quand'era un Dio!... Tutto questo — non serve più, —
Credete - Ma non ha più questo miraggio che inganna.
Piangete — Ma non ha più questa corda che danna.
I suoi canti... - Eran d'un altro; lui non li ha letti.
***
BONSOIR
Et vous viendrez alors, imbécile caillette,
Taper dans ce miroir clignant qui se paillette
D'un éclis d'or, accroc de l'astre jaune, éteint.
Vous verrez un bijou dans cet éclat de tain.
Vous viendrez à cet homme, à son reflet mièvre
Sans chaleur... Mais, au jour qu'il dardait la fièvre,
Vous n'avez rien senti, vous qui - midi passé -
Tombez dans ce rayon tombant qu'il a laissé.
Lui ne vous connaît plus, Vous, l'Ombre déjà vue,
Vous qu'il avait couchée en son ciel toute nue,
Quand il était un Dieu!... Tout cela — n'en faut plus. -
Croyez - Mais lui n'a plus ce mirage qui leurre.
Pleurez - Mais il n'a plus cette corde qui pleure.
Ses chants... — C'était d'un autre; il ne les a pas lus.***
Tristan è morto 170 anni fa, il 1° marzo 1845
1 commento:
Complimenti per la scelta: la donna in fondo blu con il disco dorato fa pensare davvero all'ultimo raggio di sole della sera, e insieme a un declino, alla fine di un'amore o di una vita.
Lunedì di riciccio... allons!
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