Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 12 aprile 2011

Sotto il cielo d'aprile di Sandro Penna

Aprile/Hans Thoma
Sotto il cielo d'aprile la mia pace
è incerta. I verdi chiari ora si muovono
sotto il vento a capriccio. Ancora dormono
l'acque ma, sembra, come ad occhi aperti.
Ragazzi corrono sull'erba, e pare
che li disperda il vento. Ma disperso
solo è il mio cuore cui rimane un lampo
vivido (oh giovinezza) delle loro
bianche camicie stampate sul verde.

5 commenti:

Gianrico Gualtieri ha detto...

Credo in una vita al di là del mondo, una vita segreta, profonda...
La trovo in ciò che per altri è banale, materia prima degli alchimisti.

"Sono io quest'immagine, forma
un mito che coincide col suo riflesso
un astro che si spegne nel suo bagliore..."

La tua voce discende agli inferi, è un ansito lieve. Ciò che immagino Tu sia è più reale dell'empiria e di questo incessante fluire.
Il vero artigiano è - secondo Platone - colui che lavora con gli occhi fissi all'idea.
È questo il segreto dell'unica vera trascendenza, che non è mai un altrove, ed è questa l'unica autentica forma di spiritualità. Il soprannaturale è nascosto nel cuore del naturale, profondo eppure vicino, latente, prossimo, immediato e inaccessibile.

Rose ha detto...

Di Sandro amo la colloquialità. Parla come l'uomo della strada, in modo apparentemente semplice, ma la sua anima sensibile si apre la strada dalle parole, in e con esse.

Condivido il pensiero di Ardea.

Aprile accetta omaggi, e contraccambia in tutto il suo splendore.

asia ha detto...

..inaccessibile x' accessibile.
Accessibile soltanto attraverso l'inaccessibilità dell'amore!
ciao

Francesca Vicedomini ha detto...

Non è meraviglioso? A poesia si risponde con poesia!
Non avevo idea che questo blog sarebbe diventato così ...intenso!
Grazie e buon mercoledì, per ora soleggiato.

Gianrico Gualtieri ha detto...

Asia hai rilevato un punto importante: viviamo in un mondo impregnato di dualità, enunciare un termine comporta inevitabilmente l'evocarne un altro, suo contrario, "doppio" speculare.
Merci Francesca per le gentili parole.
Buona giornata a tutti...