Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 29 agosto 2012

Uve di mare di Derek Walcott

Sir Lawrence Alma Tadema*Expectations
Quella vela che s’appoggia alla luce,
stanca delle isole,
una goletta che percorre i Caraibi
verso casa, potrebbe essere Odisseo,
diretto a casa sull’Egeo;
quella brama di marito
e padre, sotto acini aspri e raggrinziti,
è come l’adultero che sente il nome di Nausicaa
in ogni grido di gabbiano.
Questo non porta pace a nessuno. L’antica guerra
fra ossessione e responsabilità
non finirà mai ed è stata la stessa
per il navigante o per chi è a terra
e ora calza i sandali per incamminarsi verso casa,
da che Troia emise la sua ultima fiamma,
e il masso del gigante cieco sollevò la marea
dalla cui onda lunga i grandi esametri arrivano
alle conclusioni della risacca esausta.
I classici consolano. Ma non abbastanza.

6 commenti:

Rose ha detto...

Grande Wislawa. Una poesia tutta percorsa da un'ansia fremente.

Un abbraccio, aspettando Poppea.

Francesca Vicedomini ha detto...

Magari dopo Poppea, ci sarà Rose..o Francesca..o Viola..o Veronica...e dell'uragano Gianrico-Ardea ne vogliamo parlare?
'notte Rose proseguo col mio delirio da caldo....

DR ha detto...

mi spiace dover correggere, ma c'è una svista sull'autore della poesia, che è in realtà un altro Premio Nobel, il poeta di Saint Lucia, Derek Walcott

...intanto qui piove, con buona pace di Poppea ;-)

Daniele

Francesca Vicedomini ha detto...

Chiedo scusa, l'avevo catalogata insieme a qualcuna della Wislawa, mi è sfuggito (colpa un pò anche dell'ignoranza diciamolo pure...)

Francesca Vicedomini ha detto...

..e naturalmente grazie DR per avermi corretto ed evitato una ulteriore figuraccia.

DR ha detto...

più che altro, grazie per le poesie che leggo ogni giorno... poi succede a tutti di sbagliare qualcosa per disattenzione... in questo caso non è certo ignoranza :-)