Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 5 marzo 2015

Quella notte di Anna Andreevna Achmatova

Nicolai Fechin
Quella notte fummo pazzi uno dell’altra;
ci era lume la tenebra ferale,
assorti mormoravano i canali
e d’Asia odoravano i garofani.

Andavamo attraverso la città forestiera
nel canto velato e l’afa di mezzanotte,
soli sotto le stelle del Serpente
senza osare scambiarci uno sguardo.

Poteva essere il Cairo o anche Bagdad,
non la mia spettrale Leningrado -
e questo divario amaro soffocava
come la luttuosa atmosfera.

Forse accanto ci camminavano i secoli,
una mano invisibile batteva il tamburello:
i suoni, come segni arcani,
ci volteggiavano innanzi nel buio.

Così camminammo nella tenebra segreta
come in una terra di nessuno;
e ad un tratto la luna – feluca adamantina -
rischiarò l’incontro che fu commiato.

Se un giorno quella notte ritornerà da te
non scacciarla come maledetta
e sappi che qualcuno
vide nel sogno quel momento sacro.
(Traduzione di Raissa Naldi)***
Anna è morta il 5 marzo 1966

1 commento:

Rose ha detto...

Bellissima.
L'amore che trasfigura i luoghi, la continuità del tempo. Grazie, Anna.

Grazie a Francesca della sua sensibilità.

Un saluto di marzo.