Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 30 giugno 2015

Entro in questo amore di Maria Luisa Spaziani

Reverie, Charles-Amable Lenoir - 1893
Entro in questo amore come in una cattedrale,
come in un ventre oscuro di balena.
Mi risucchia un’eco di mare, e dalle grandi volte
scende un corale antico che è fuso alla mia voce.

Tu, scelto a caso dalla sorte, ora sei l’unico,
il padre, il figlio, l’angelo e il demonio.
Mi immergo a fondo in te, il più essenziale abbraccio,
e le tue labbra restano evanescenti sogni.

Prima di entrare nella grande navata,
vivevo lieta, ero contenta di poco.
Ma il tuo fascio di luce, come un’immensa spada,
relega nel nulla tutto quanto non sei.***
Maria Luisa manca da un anno, è volata via il 30 giugno 2014, chi mi conosce un pochino
sa quanto l'amo.

2 commenti:

Rose ha detto...

L'amore porta con sé solennità, proprio perché è una necessità assoluta. Entrare nell'amore è compiere un rito di passaggio che compete alla sfera del sacro.

Un caro saluto a Francesca e alla sua Maria Luisa.

Juliet ha detto...

Incenso e buio della prima navata. (Poi la sorte, il caso e l'immersione totale, il padre, il figlio, l'angelo, il demonio). La necessità di chiudere gli occhi e abbandonarsi ad un'esistenza più vasta, ombrosa, sacra.