Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 10 luglio 2007

A Erotion di Marziale

AFFIDA AI GENITORI L'OMBRA DI EROTION
A te padre Frontone,
a te madre Flaccilla
affido questa bimba,
bacio e delizia mia.
Che la piccola e tenera Erotion
non provi orrore per le ombre nere
e per le bocche mostruose
del tartareo cane.
Avrebbe intero compiuto il sesto inverno,
se fosse vissuta ancor sei giorni.
Oh, ch'essa giuochi e folleggi
tra i suoi patroni tanto vecchi
e cinguetti il mio nome
con la boccuccia ancora balbettante.
Ricopra una zolla non dura
le sue tenere ossa:

tu, terra,
non essere pesante su di lei:
essa su di te pesò sì poco.

EPICEDIO PER LA PICCOLA EROTION
Bimba per me dalla voce più dolce
dei cigni che stanno per morire,
più morbida del vello d'un'agnella
del Galeso dei campi falantini,
più squisita di una conchiglia
del lago di Lucrino.
A lei non potresti tu anteporre
le perle pescate nel Mar Rosso,
né l'avorio di un dente d'elefante
pulito di recente,
né i primi fiocchi della neve
oppure un giglio intatto in fioritura.
Vinse per morbidezza dei capelli
il vello delle pecore andaluse,
le chiome delle femmine del Reno
e lo splendor dell'oro.
Dalla bocca mandava una fragranza
come quella ch'esala
dai rosari di Pesto,
ovver dal primo miele
dei favi dell'Attica
o quale emana da una palla d'ambra
tolta di mano.
Messo di fronte a lei a paragone
sfigurava il pavone,
sgradevole sembrava lo scoiattolo,
un uccello comune la fenice.
Tiepido ancora è il corpo di Erotion
nel sepolcro recente,
lei che la legge amara
del più crudel destino
nel sesto dei suoi inverni non compiuto,
portò via da noi,
lei ch'era il nostro amore,
la gioia ed il trastullo.
Ed or Peto non vuole ch'io sia triste
e battendosi il petto come me
e i capelli strappandosi:
«Non ti vergogni di pianger sì a lungo
per la morte d'una bambina schiava?
Io ho portato la moglie in sepoltura
e vivo tuttavia:
era ben nota a tanti, uno splendore,
e nobile e ricca.»
Che può esserci più forte del mio Peto?
Duecento milioni di sesterzi
ebbe in eredità!
E vive tuttavia.
(dipinto di Collier)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Commuovono e fanno ancora venire i brividi questi epigrammi. E dire che sono passati quasi duemila anni! Ma i sentimenti non cambiano e chi li sa esprimere è sempre nostro contemporaneo...