Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 25 giugno 2008

Canto a Filinna di Paolo Silenziario

Lawrence Alma Tadema Amo di più le tue rughe,
Filinna che lo splendore
della giovinezza.
Mi piace di sentire
nella mano il tuo seno
che piega giù pesante,
le sue punte, più del
seno diritto d'una
ragazza. Il tuo autunno
è migliore della
sua primavera ed il
tuo inverno è più caldo
della sua estate.
(Traduzione di Salvatore Quasimodo)

2 commenti:

Paola ha detto...

Un'altra poesia che mi colma di tenerezza!
Volevo avvisarti che, sperando di farti piacere, ti ho assegnato un premio: si tratta del Brillante Weblog.
Passa appena puoi per ritirarlo. Un caro saluto

Francesca Vicedomini ha detto...

Arrrrivooooo!!!!!