Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 24 aprile 2009

Sonetto 35 di William Shakespeare

Sir James Dromgole Linton Più non ti desolare per quello che hai commesso,
Hanno spine le rose, fango gli argentei rivi,
Nubi ed eclissi offuscan luna e sole,
E nel più bel bocciòlo un laido verme si annida.
Tutti compiamo errori, e io stesso lo mostro
Giustificando la tua offesa con raffronti,
Avvilendo me stesso, medicando il tuo fallo;
Scusando i tuoi peccati più che giusto non sia:
Poi che io arreco un senso al tuo errore sensuale;
Il tuo stesso avversario si fa tuo avvocato,
E contro il mio interesse pronuncio la tua arringa difensiva;
Tale guerra civile è in me tra odio e amore,
Che a forza m'accade ch'io complice mi faccia
Di quel dolce ladrone che agramente mi deruba.

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