Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 3 febbraio 2010

Tra andarsene e restare...di Octavio Paz

Giron Tra andarsene e restare è incerto il giorno,
innamorato della sua trasparenza.
Il pomeriggio circolare si fa baia;
nel suo calmo viavai si mescola il mondo.
Tutto è visibile e tutto è elusivo,
tutto è vicino e tutto è inafferrabile.
Le carte, il libro, il bicchiere, la matita
riposano all'ombra dei loro nomi.
Nella mia tempia il battito del tempo ripete
la stessa testarda sillaba di sangue.
Dell'indifferente muro la luce fa
uno spettrale teatro di riflessi.
Mi scopro nel centro di un occhio;
non mi guarda, mi guardo nel suo sguardo.
Si dissipa l'istante. Immobile.
Vado e vengo: sono una pausa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

il tempo è un cerchio e noi ne siamo il centro