Walter Griffin*1897 |
Squallor d’autunno il cielo azzurro brilla,
Come di sua beltà nel conscio fasto
La tua fredda pupilla.
Come a te velo tenüe le membra
Nel risorger del tuo bel giorno a l’opre,
Nebbia la terra, che addormita sembra,
Argentëa ricopre.
Ed immoti per essa ergon le cime
Irte e umide i grigi alberi muti,
Quai nel pensier cui la memoria opprime
I dolci anni perduti.
E via sovr’essi indifferente il sole,
Che al bel maggio rideva entro la folta
Fronda, ora fulge e non riscalda. O Jole,
Amiam l’ultima volta.
(Rime nuove*1906)
2 commenti:
Stesso tema anche con Giosuè. Pompa a parte, stavolta non mi è dispiaciuto.
Buon giove.
Giosuè, prendere o lasciare, ma qualche volta emoziona, di più del Vate che usa fredde fredde parole...
Buon pomeriggio...
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